Fermo amministrativo già trascritto al P.R.A.
Circa un anno fa, nel giorno in cui stavo effettuando un impegnativo trasloco in altra città (con successivo trasferimento di residenza), mi è stata notificata una "comunicazione di avvio procedura" di fermo amministrativo della mia auto. Nel marasma del trasloco il documento è andato disperso e io me ne sono completamente scordato. Pochi giorni fa, per mera cortesia del custode dello stabile, sono venuto a sapere che, con posta ordinaria, un Ente riscossore aveva comunicato l'avvenuta trascrizione al P.R.A. del fermo all'indirizzo dove non ero più residente ormai da 8 mesi. Sono un libero professionista iscritto da decenni all'Albo degli ingegneri, ho subito inviato all'Ente riscossore una istanza di autotutela tramite PEC allegando tutti i documenti che comprovano la strumentalità del mezzo all'esercizio della mia professione. In pretto stile burocratico mi è stato risposto che tale istanza andava inviata entro 30 giorni dalla ricezione della "comunicazione di avvio procedura" e pertanto la dimostrazione di strumentalità risultava del tutto inefficace. Mi chiedo: come posso procacciarmi il denaro per procedere alla cancellazione del fermo se, col fermo, mi viene impedito di esercitare la mia professione? Cosa posso fare concretamente per oppormi a questo paradosso "all'italiana"?