Discriminazioni e anomalie durante le selezioni
Mia figlia ha sostenuto un concorso per un apprendistato professionalizzante di 36 mesi. Grazie ai titoli ha avuto accesso al quiz preselettivo a scelta multipla anonimo e lo ha superato. Ha risposto a un quiz psicoattitudinale online prima di sostenere la 2° fase (prova professionale e colloquio tecnico) e la 3° fase (colloquio conoscitivo-motivazionale). Gli scritti non sono anonimi e non viene data la possibilità di assistere ai colloqui orali degli altri candidati.
Nelle prove orali si è accorta di una certa insistenza sul fatto che non fosse originaria di quella regione e quindi non la conoscesse a fondo, aspetto che facilita ovviamente i concorrenti lì residenti. Durante il colloquio conoscitivo-motivazione con gli psicologi le è stato detto che doveva convincerli più degli altri candidati in merito alla decisione di lavorare in quella sede (unica posizione disponibile) perché la sua città di origine era abbastanza lontana da lì. Il colloquio tecnico, che doveva incentrarsi sulla valutazione dell’eventuale portfolio professionale e del curriculum vitae, dopo alcune domande sul cv che sembravano metterne in luce aspetti meno rilevanti per la posizione in concorso piuttosto che quelli attinenti, vira su questioni locali e relative alla sede di lavoro. Notando questo atteggiamento, mia figlia fa presente la sua speranza che il fatto di non essere originaria di quella regione non sia un discrimine ai fini della selezione. A fine colloquio, non essendole stato richiesto il portfolio, si fa avanti lei: la commissione non ha gli strumenti per scaricare il video dalla sua pen-drive, quindi chiama un tecnico, si fa consegnare la pen-drive e la fa accomodare fuori. Non sappiamo se la commissione l'abbia effettivamente visto. Riaccompagnata nella sala degli scritti, la coordinatrice della selezione le lascia intendere che i candidati locali sono favoriti perché non chiedono un trasferimento altrove e non danno luogo a nuove selezioni di personale.
Alla fine sono risultati vincitori due concorrenti residenti nella regione e mia figlia è stata inserita tra i non idonei, fatto che la esclude dalla possibilità di essere chiamata in futuro in caso di necessità. In più nella sua stessa posizione con relativi punteggi risultano altre persone che, pur essendo state ammesse alle fasi finali, non vi hanno mai partecipato, data la convocazione unica per giorno e orario, pena la rinuncia alla selezione. Gli accessi all'ingresso erano vincolati alla registrazione e alla creazione di un pass nominativo e giornaliero.
Dagli atti personali della selezione si evincono i punteggi delle singole prove di mia figlia, ma non ci sono esplicitati il metodo utilizzato per valutare portfolio e curriculum (dove ha ricevuto un punteggio inferiore a quello per titoli con cui era stata ammessa ai quiz preselettivi, più alto anche dei concorrenti vincitori) né quello per tradurre la prova con gli psicologi in punti (a questa domanda in sede di colloquio non hanno saputo rispondere).
Cosa si potrebbe ottenere da questa situazione e su quali basi?