Stress lavorativo dipendente pubblico
Buongiorno, sono una dipendente pubblica che da alcuni anni, denuncia ai propri responsabili lo stress derivante dal carico di lavoro, anche a causa delle poche risorse umane disponibili, ma soprattutto per una disorganizzazione non risolta. Per indole personale mi sono sempre prodigata a lavorare intensamente, anche perché ho un'etica personale che ha sempre ricondotto il proprio lavoro al servizio dello Stato e al rispetto profondo dell'utilizzo dei soldi pubblici anche per il tipo di lavoro che faccio. Negli ultimi tre anni, l'organizzazione è peggiorata notevolmente, anche per il cambio di responsabile, persona umanamente molto apprezzabile, ma, purtroppo non altrettanto professionalmente che, ha letteralmente, ha peggiorato l'organizzazione dell'ufficio. Malgrado le molte proposte di supportarlo dando la massima disponibilità e con me, anche di un altro collega (prossimo alla pensione di vecchiaia) e avendogli fatto anche proposte organizzative, anche scritte, in cui mi offrivo, gratuitamente, di supportarlo nel coordinamento dell'ufficio, purché si lavorasse con un equo riparto del carico, in collaborazione e in un clima di serenità, malgrado la pandemia ci abbia allontanato dal luogo fisico, ma ci ha visto grandemente operativi in smart working. Da un mese, il responsabile, è crollato psicologicamente ed è in malattia (non sappiamo nemmeno se rientrerà in servizio e non possiamo nemmeno chiamarlo. Ha minacciato denuncia attraverso i rappresentanti sindacali) e tutto il peso dell'ufficio, con moltissime pressanti richieste da evadere, si è riversato sulla sottoscritta che ha un ruolo categoriale basso e nessuna responsabilità riconosciuta. Inoltre, la sottoscritta, mortificata per tutto questo tempo dall'essere stata ignorata sulla propositività e, peraltro, senza possibilità di carriera per via della mancanza della laurea, ha tentato la via della "rassegnazione", ma le circostanze, si sono, ulteriormente accanite. Soprattutto, in queste ultime tre settimane, ho provato, con l'aiuto del dirigente di settore a coordinare l'ufficio, ma senza esiti di sollievo. Anzi il carico è aumentato per far fronte alla sua assenza e di tale "collasso" dell'ufficio ho anche informato, via mail la Direzione Generale, che non solo non ha risposto ai quesiti professionali posti, ma ha, in maniera davvero arrogante, risposto con una richiesta di relazione su alcune attività. Le responsabilità più gravi sono senz'altro di una direzione che addirittura pare provocare un totale disservizio. Cosa che da oggi, può anche accadere. Un anno fa mi venne una brutta gastrite che curai e in aprile di quest'anno ho avuto diagnosticata, dopo un malore, ipertensione e valutazione di rischio cardiaco grave, anche per familiarità. Malgrado sia sempre stata combattiva e propositiva, onestamente, sono arrivata al capolinea e, da stamane, ho dovuto fermarmi dopo una crisi d'ansia (mai avuta prima), vertigini e malessere totale. Cosa posso fare per intraprendere un eventuale riconoscimento? grazie