Salve sono sposato da 2 anni io 43 lei 34 vorrei separarmi (lei ancora non sa nulla)non abbiamo figli viviamo in affitto di 350 euro al mese io percepisco uno stipendio di 1500 circa lei disoccupata quanto le spetterebbe di mantenimento? io non possiedo nulla lei un appartamento ereditato insieme alla sorella da ristrutturare.....Grazie
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Miglior risposta
Questa risposta è stata utile per 0 persone
Egregio Signore,la soluzione forse più ragionevole è che Lei continui a pagare il canone locativo con un modesto contributo integrativo ma,per una prognosi più corretta,occorrerebbe poter conoscere meglio tutti gli elementi che concorrono per la decisione del giudice.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli
Buongiorno Sig. Vincenzo,
non c'è una tabella precisa ma orientativamente potrebbe essere disposto un mantenimento di 300-350€ grosso modo.
Le consiglierei di provare a mettersi d'accordo con sua moglie facendo una separazione consensuale.
Se ha necessità dell'assistenza legale non esiti a contattarmi direttamente nel corso del primo appuntamento le fornirò il preventivo.
Cordiali saluti.
Avv. Jacopo Pepi, Firenze
In linea di massima vista l'età direi che potrebbe accordarsi per 150€ per un anno.
Se invece vi accordate potreste anche evitare il tribunale e separarvi in comune.
Le ricordo che sua moglie ha comunque diritto al patrocinio a spese dello stato in tribunale.
Per ogni chiarimento non esiti a contattarmi
AVV Monica Ghiloni
Gentile Vincenzo,
Poiché non specifica potreste valutare l'ipotesi di fare una separazione consensuale e stabilire voi le condizioni, altrimenti in caso di disaccordo il mantenimento per la signora verrà stabilito facendo una media delle rispettive capacità economiche e in base alla durata del matrimonio nonchè rispetto al contributo che ciascuno di voi ha dato alla famiglia, sempreché non ci sia un addebito che qualora ci fosse non darebbe diritto alla signora di percepire il mantenimento.
L'argomento deve essere approfondito.
AVV Marina Ligrani
Sarebbe utile conoscere la sua città di residenza,visto che spesso l'ammontare del mantenimento dovuto ai figli (quanti?)ed all'ex coniuge varia da Tribunale a Tribunale.
Allo stato sembra quindi azzardato fare previsioni,senza tacere che il suo stipendio verrà comunque ridotto in maniera apprezzabile una volta stabilito l'assegno in favore degli aventi diritto.
Buona giornata
Avv.Giovanni Cigliola
Salve signor Vincenzo, se non aveTe figli non è detto che il Giudice stabilisca un mantenimento in favore di Sua moglie. Bisognerà tenere conto dei motivi per i quali è disoccupata e se è abile al lavoro.
Per addivenire ad una separazione consensuale, può anche valutare di pagarLe un mantenimento per pochi mesi, ma si tratta di considerazioni da fare con il legale che sceglierà, al quale rappresentare i dati patrimoniali.
A disposizione per qualsiasi eventuale.
Cordiali saluti.
avv. Francesca Minutolo del Foro di Modena e Reggio Emilia
Salve,
per stabilire un importo per il mantenimento si valutano diversi criteri e variano da caso a caso. Non c’è una regola fissa perché ogni circostanza è soggettiva.
Dunque è necessario per valutare il suo caso maggiori informazioni.
Resto a sua disposizione per qualsiasi necessità.
Cordiali saluti
Avv. Maria Sannino (Lucca)
Se Lei lasciasse la casa a Sua moglie accollandosi il canone ?
In linea di max , non esiste un criterio matematico o tabelle precise fissate dalla legge che consentano di calcolare l'ammontare dell'assegno di mantenimento; la legge infatti stabilisce che soltanto il giudice può fissarne l'entità, tenuto conto del tenore di vita normalmente goduto dai coniugi in base ai redditi percepiti.
Esistono dei sistemi di calcolo attraverso i quali è possibile , a partire da una rappresentazione veritiera o verosimile delle capacità economiche delle parti, anche potenziali, dei cespiti patrimoniali ed ogni altra attività economicamente valutabile, individuare in maniera obiettiva l'ammontare di massima che spetta al coniuge più debole, grazie ai parametri giurisprudenziali e ai diversi modelli di calcolo disponibili.,
