Buongiorno,
Sono il proprietario di una casa in costruzione. A novembre ho incaricato una ditta per la costruzione di una scala a sbalzo. L esecuzione del lavoro da contratto prevedeva un tempo di 5 settimane. Ad oggi dopo tantissimi errori di progettazione della stessa da parte dei tecnici della ditta, mi ritrovo ancora senza 1 pianerottolo. Premetto i lavori per la costruzione della scala sono iniziati a marzo, quindi in netto ritardo da parte della ditta, vi elenco tt i problemi che ho avuto.
1 spediti i supporti che reggono gradini e pianerottoli, questa aveva 2 supporti per pianerottoli su 4,
2 spediti i gradini di legno con i pianerottoli sono arrivati anche i 2 supporti di ferro, ma purtroppo mancavano i 2 pianerottoli di legno, è stato modificato anche l'ancoraggio dei gradini di legno ai supporti di ferro, ed 1 pianerottolo aveva le misure sbagliate
3 rispediti i 3 pianerottoli mancanti 2 sono stati prima modificati e poi finalmente montati, ed 1 ancora sbagliato.
Ad oggi sto aspettando ancora il pianerottolo.
In più ho ricevuto una mail con su scritto che dovrò pagare eventuali spese per il montaggio di quest'ultimo pianerottolo.
Ho qualche diritto di richiedere i danni? Perché a questo punto per me si possono prendere la caparra è basta, non vorrei nemmeno saldare il conto, visto i danni causati.
Grazie, buona giornata
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Per stabilire se la ditta è o meno inadempiente rispetto al contratto di appalto, sarebbe opportuno esaminare il suddetto contratto: sia per quanto concerne la descrizione delle opere da eseguire, sia per quanto riguarda i termini entro i quali realizzare le opere stesse (anche per verificare se sono previste eventuali penali per il ritardo)
Da quanto scrive sembrano sussistere i presupposti per risolvere il contratto, quanto meno sotto il profilo del mancato rispetto dei termini di consegna. Se la ditta è inoltre inadempiente anche per altri profili (vizi delle opere, etc) allora Lei sarà legittimato a chiedere anche il risarcimento del danno.
Sarebbe comunque opportuno inviare una diffida, motivando l'eventuale risoluzione del contratto e la eventuale richiesta di risarcimento danni
Il codice civile (art.1662) prevede che quando, nel corso dell'opera, si accerta che la sua esecuzione non procede secondo le condizioni stabilite dal contratto e a regola d'arte, il committente può fissare un congruo termine entro il quale l'appaltatore si deve conformare a tali condizioni; trascorso inutilmente il termine stabilito, il contratto è risoluto, salvo il diritto del committente al risarcimento del danno.
Gentile Cristian Buongiorno a Lei
Intanto domanda preliminare: il codice prescrive tempi stretti (sessanta giorni) per la denuncia dei vizi, la cui comunicazione deve pervenire all'appaltatore e non può limitarsi a una contestazione generica.
Dopodiché, laddove abbia subito dei pregiudizi per mancata esecuzione a regola d'arte l'appaltatore accetta anche il rischio della cattiva esecuzione dell'opera e pertanto, sulla base di questi presupposti, potrebbe domandare il ristoro dei danni subiti.
Mi riservo comunque di approfondire la questione, se vuole, e, nel frattempo, invitandoLa a contattarmi in caso Le necessiti e voglia, La saluto cordialmente.
In Fede
Avv. Michele Vissani
Sarebbe opportuno leggere il contratto prima di darLe una risposta precisa. Comunque, in linea generale, dal Suo quesito sembra di ravvisare gli estremi dell'inadempimento
Avv. Marco Rigoni