Al mio rientro dalla maternità mi è stata offerta l' "opportunità" di lavorare a un nuovo progetto.
Visto che la mia posizione precedente era stata smantellata mentre ero in congedo parentale, ho accettato confesso, anche con un certo entusiasmo.
Avevo voglia di rituffarmi nel lavoro e di imparare cose nuove.
A due anni di distanza non ne posso più: il mio lavoro non ha nessuna aderenza ai miei skills pregressi, né mi è stata fatta alcuna formazione, né in azienda si è data ufficialità alcuna a questo mio cambio di ruolo.
La situazione mi sta causando grande ansia e demotivazione.
Vorrei capire quali obblighi ha il mio datore di lavoro, e se ci sono gli estremi per procedere a far valere la mia voce.
Grazie
EM
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Salve,
per rispondere correttamente a questa domanda sono necessarie alcune informazioni aggiuntive, come la natura del suo contratto (se subordinato, a progetto o autonomo) e il trattamento retributivo della nuova mansione.
Questo perchè il diritto al ripristino dello Status quo ante delle mansioni è subordinato a un effettivo declassamento dal punto di vista retributivo e delle qualifiche. Se la nuova mansione cui lei è stata destinata, pur essendo diversa, presenta comunque un trattamento retributivo e un livello di qualifiche identico a quella precedente, non vi è demansionamento, ma il semplice esercizio di una potestà organizzativa propria della parte datoriale.
Confido di esser stato sincero e comprensibile,
Alessandro Scavo - Studio Legale Scavo
per poterle rispondere bisognerebbe capire quale mansione svolge e cosa prevede il suo contratto nonché capire se l'ansia e la mancanza di motivazione sono causate dal comportamento del Suo datore di lavoro.
Se vuole possiamo incontrarci e parlarne previo appuntamento presso il mio studio a Milano.
Cordialmente
Antonella Lopopolo
