Assegno di divorzio se l’ex moglie sta pagando il mutuo

Nel caso preso in esame, i giudici hanno deciso che l'assegno di divorzio dev'essere concesso in nome della cosiddetta "solidarietà post-coniugale".

1 AGO 2017 · Tempo di lettura: min.
Assegno di divorzio se l’ex moglie sta pagando il mutuo

In netto contrasto con una recente sentenza della Corte di Cassazione, il Tribunale di Roma concede il diritto dell'assegno di divorzio all'ex moglie che non è in grado di sostenere gli oneri del mutuo.

L'assegno di divorzio è un tema che causa sempre dibattito. Qualche mese fa, la Corte di Cassazione, con la sentenza numero 11504/2017, aveva stabilito che per la determinazione dell'assegno di divorzio non era più necessario fare riferimento al tenore di vita. Per questo, nella sentenza, i giudici sostenevano che:

"ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di autoresponsabilità, nonché come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile".

Arriva ora una sentenza del Tribunale di Roma che ribalta la sentenza degli ermellini, affermando che l'assegno di divorzio spetta alla ex moglie se è gravata da oneri economici pesanti, nel caso specifico il pagamento del mutuo.

Cos'è l'assegno di divorzio?

L'assegno di divorzio, o assegno divorzile, è un contributo di tipo assistenziale a cui ha diritto uno dei due coniugi, solitamente quello che ha una condizione economica inferiore. Con questa somma di denaro si vuole garantire il mantenimento dell'ex coniuge meno abbiente. Spesso, nel passato, la somma dell'assegno veniva calcolata prendendo come riferimento il tenore di vita durante il matrimonio.

Il caso e la sentenza del Tribunale di Roma

La prima sezione civile del Tribunale di Roma, con la sentenza numero 11723/2017, ha concesso l'assegno di divorzio a una donna che non aveva gravi oneri economici come quello di pagare il mutuo della sua casa. La decisione costringe l'ex coniuge a pagare la somma stabilita, nonostante abbia una nuova famiglia e non abbia uno stipendio molto più elevato, circa 1600 euro al mese.

Ribaltando la sentenza della Corte di Cassazione sopracitata, infatti, il Tribunale di Roma ha deciso che, nonostante l'assegno di divorzio debba essere di importo inferiore, l'ex marito ha comunque l'obbligo di versarlo. L'ex moglie, infatti, pur essendo giovane (nata nel 1970) e in piena capacità lavorativa, al momento, ha uno stipendio di soli 850 euro, mentre la rata mensile del mutuo è di 500 euro, pagamento stabilito fino al 2030. I giudici, dunque, non hanno preso in considerazione né la capacità lavorativa della donna, né il suo lavoro. Nonostante le sue capacità, infatti, il Tribunale ha constatato che l'ex moglie ha dovuto chiedere più volte aiuto ai genitori, dimostrando la necessità dell'assegno.

Secondo i giudici, l'assegno di divorzio dev'essere dato in nome della cosiddetta "solidarietà post-coniugale". L'ex marito che ha delle entrate maggiori rispetto all'ex coniuge, infatti, è in grado di aiutare la sua ex moglie attraverso un assegno di mantenimento. Contraddicendo in parte la recente sentenza della Corte di Cassazione, dunque, il Tribunale non ha preso in considerazione il tenore di vita ma la possibilità dell'ex coniuge di essere autosufficiente e indipendente economicamente.

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