10 ottobre: giornata mondiale contro la Pena di Morte

Perché la morte non è mai giustizia.

10 OTT 2016 · Tempo di lettura: min.
10 ottobre: giornata mondiale contro la Pena di Morte

Secondo uno studio di Amnesty International il numero di esecuzioni è cresciuto in modo allarmante. Nel 2015 è stato registrato il valore più alto dal 1989.

Dal 2003, il 10 ottobre è una data importante per coloro che lottano contro le esecuzioni. Si tratta della Giornata mondiale contro la pena di morte, il cui obiettivo è l'abolizione universale di questo tipo di pena.

Nel corso del 2015, ben 1.634 persone sono state giustiziate, secondo i dati forniti da Amnesty International. Mai, negli ultimi 25 anni, tante persone erano state condannate. È importante tener conto del fatto che lo studio, inoltre, non include i dati provenienti dalla Cina. Perché? Perché queste informazioni vengono trattate come un segreto di Stato.

Delle esecuzioni del 2015, l'89% sono state effettuate in tre paesi: Iran, Pakistan e Arabia Saudita. Gli Stati Uniti sono l'unico paese in America dove si applica la pena di morte, anche se il numero delle esecuzioni effettuate (28) è il più basso dal 1991.

Dati per la speranza

Anche se i dati citati finora sono così negativi, altri ci invitano all'ottimismo. Amnesty International rileva che il numero delle condanne a morte imposte l'anno scorso è diminuito rispetto al 2014 (468 persone in meno).

Da non dimenticare che attualmente ci sono 20.292 persone condannate.

Per la prima volta, più della metà dei paesi del mondo hanno abolito totalmente la pena di morte. Attualmente 140 stati sono abolizionisti (o non praticano la pena di morte o è vietato) e 58 gli stati che invece vorrebbero mantenerla. Gli ultimi paesi ad aver posto fine a questa pratica sono stati Madagascar, Fiji, Suriname e Repubblica del Congo.

Quali argomenti contro la pena di morte?

  • Nega i diritti umani, nega il diritto alla vita.
  • È irreversibile e si possono commettere errori. Per esempio, negli Stati Uniti dal 1976 sono stati condannati 150 innocenti.
  • Normalmente si utilizza laddove il sistema della Giustizia è distorto e particolarmente ingiusto. I tre paesi che usano maggiormente la pena capitale (Cina, Iran e Iraq) la applicano in circostanze ben poche chiare.
  • Si applica in maniera discriminatoria. Se sei povero o appartieni a una minoranza razziale, hai più possibilità degli altri di essere condannato a morte.
  • Viene usata come strumento politico, molto spesso per castigare gli oppositori.
A prescindere dal timido ottimismo che Amnesty cerca di trasmetterci, c'è evidentemente ancora tanto da fare.
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