Multa anche se il semaforo giallo dura poco

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso.

27 MAR 2020 · Tempo di lettura: min.
Multa anche se il semaforo giallo dura poco

L’articolo 41 del Codice della Strada sancisce che il semaforo giallo equivale al "preavviso di arresto" per i veicoli. Stabilisce, inoltre, che "Durante il periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l'arresto, di cui al comma 11, a meno che vi si trovino così prossimi, al momento dell'accensione della luce gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente sicurezza; in tal caso essi devono sgombrare sollecitamente l'area di intersezione con opportuna prudenza".

Cosa succede se il giallo del semaforo dura troppo poco? Ecco cosa ha stabilito in merito la Corte di Cassazione con la recente sentenza n. 567-2019.

La vicenda

Una donna veniva multata per la violazione della segnaletica stradale secondo l’articolo 146, comma 3, del Codice della Strada, e proponeva opposizione davanti al Giudice di Pace di Bologna in quanto affermava che "la durata di proiezione della luce semaforica gialla fosse stata di tale brevità da non consentire l’arresto in sicurezza del veicolo all’apparire della luce rossa". Tuttavia, il giudice aveva deciso di rigettare il ricorso ritenendo non provate le asserzioni della ricorrente che, a sua volta, interponeva appello. Anche il Tribunale di Bologna rigettava l’appello, precisando, inoltre, che "il Codice della Strada non dispone nulla circa una durata determinata per la proiezione delle segnalazioni semaforiche luminose".

La donna, dunque, ha deciso di fare ricorso presso la Corte di Cassazione, adducendo due motivi. Da una parte, secondo la ricorrente, "il Tribunale non avrebbe tenuto conto che la valutazione circa l’adeguatezza della durata semaforica gialla non sarebbe stata fornita dall’Amministrazione e sarebbe stato suo onere dimostrare che i tempi di permanenza del semaforo giallo era stato adeguato". Dall’altra, invece, il Tribunale non avrebbe correttamente valutato tutta gli indizi sul possibile malfunzionamento del semaforo.

La decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso. Per quanto riguarda il primo motivo gli ermellini hanno ricordato che il tribunale aveva già escluso la scarsa durata della luce gialla attraverso il cronometraggio effettuato dalla Polizia Municipale ed era stato attestato anche il regolare funzionamento del semaforo. Al contrario, le dichiarazioni della ricorrente erano prive di riscontro concreto. In più, ha ricordato che "il Tribunale ha anche accertato che […] risultava come la luce rossa del semaforo era già scattata ancor prima che il veicolo attraversasse la linea semaforica. Considerato, inoltre, che la luce rossa era stata preceduta anche dalla luce gialla in corrispondenza della quale il conducente è tenuto a rallentare e a predisporre il veicolo all’arresto deve ritenersi che il conducente abbia avuto il tempo necessario per effettuare l’arresto del veicolo in sicurezza".

Secondo la Corte di Cassazione sarebbe inammissibile anche il secondo motivo in quanto “il compito di valutare le prove e di controllarne l’attendibilità e la concludenza -nonché di individuare le fonti del proprio convincimento scegliendo tra le complessive risultanze del processo quelle ritenute maggiormente idonee a dimostrare la veridicità dei fatti - spetta in via esclusiva al giudice del merito”.

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