Marito ossessivo compulsivo
Buongiorno, sono sposata da un anno e mezzo e ho una bambina di 6 mesi. Ho capito solo dopo la maternità che mio marito ha un disturbo ossessivo compulsivo che lo colpisce su 1000 aspetti ma, in particolare, è ossessionato dall'idea di essere attratto da nostra figlia. Non scendo nei dettagli ma una psicologa che ho contattato mi ha detto "forse non te ne rendi conto ma stai subendo una forte violenza psicologica". Io gli voglio bene, con la bambina si impegna tanto e vedo che quando mi dice che cmq si ammazzerebbe piuttosto che farle del male è sincero. Tra l'altro con lei è piu bravo di me.
Un problema enorme sono i suoi genitori (che in effetti hanno visto insorgere il disturbo nell'infanzia, non hanno mai fatto niente per poi dirmi che il disturbo era quello, con la bambina di 10 giorni... ora negano di avermi confessato tutto, dicendo che il caro figliolo è solo un po' depresso e io non capisco). Ora io vorrei capire... nonostante le richieste dei diversi psicologi che ci seguono lui rifiuta di sottoporsi a perizia psichiatrica e quindi so che se mi separassi mi toccherebbe pure sapere mia figlia sola in quella gabbia di pericolosi pazzi ogni tanto, come si potrebbe evitare tutto questo? In secondo luogo poi sono preoccupata perché sto somatizzando tantissimo e temo di morire. Mia suocera, già in gravidanza, ha detto che se fossi morta lei sarebbe stata felice di accogliere in casa figlio e nipote, e siccome si stanno impegnando tutti tanto per farmi morire (tutta la famiglia mi vessa con i sulti a me, la mia famiglia e i montanari come noi in genere) mi chiedo come posso tutelare la piccola in caso di morte... mio marito mi ha promesso che se mai succedesse rimarrebbe vicino alla mia famiglia (a 70 km dalla sua), ma come posso io esserne sicura? Loro se lo rivoltano da sempre come un calzino... l'altro giorno in un quarto d'ora di telefonata lo hanno convinto di volermi un sacco di bene quando il giorno prima mi hanno trattata malissimo al telefono, con lui riescono tutto. Tra l'altro stanno cominciando ad arrabbiarsi perché porto pochissimo la piccola da loro.
Scusate, so di aver fatto domande in contrasto... ho un post parto difficile sia fisicamente che psicologicamente. In soldoni chiedo:
se mi separassi (anche se sono molto religiosa e mi pesa) come posso evitare che mia figlia frequenti il padre da soli o, peggio, con la sua famiglia di pazzi?
Posso fare qualcosa perché in caso di mia morte mio marito sia costretto a lasciare la bambina a mia sorella oppure a rimanere anche lui sotto la supervisione della mia famiglia?
Sono obbligata a sottoporre la bambina ai nonni paterni? Perché le dicono continuamente cose tipo "dillo a tua madre che la montagna fa schifo e vuoi venire in città! Poi ti salveremo noi dall'ignoranza, vieni che ti facciamo vedere i nostri cari libri sacri!" Poi le parlano in ebraico antico. Boh, l'esordio di mio marito è connesso a queste pretenziose modalità educative e io VOGLIO salvare mia figlia. Mi sento così scema a non aver colto prima i segnali e a non essere scappata a gambe levate.