Babbo Natale non esiste: denuncia per molestia

Cosa succede se qualcuno, magari un estraneo, decide di dire a un bambino che Babbo Natale non esiste?

17 DIC 2018 · Ultima modifica: 15 DIC 2020 · Tempo di lettura: min.
Babbo Natale non esiste: denuncia per molestia

Dire a un bambino che Babbo Natale non esiste può costare una denuncia penale. A dimostrarlo, una vicenda del 2012 avvenuta in Italia.

Mancano pochi giorni a Natale. I più entusiasti sono senza dubbio i bambini. Addobbare l’albero, aspettare con ansia l’arrivo dei regali, fare i lavoretti di Natale a scuola…i più piccoli non vedono l’ora che arrivino i giorni delle festività natalizie. La maggior parte attende che arrivi Babbo Natale con i suoi regali. Cosa succede se qualcuno, magari un estraneo, decide di dirgli che Babbo Natale non esiste?

Negli anni, sono stati diversi i casi in cui si è presentata questa situazione, a volte con conseguenze negative per chi ha “svelato” che Babbo Natale non esiste. Lo aveva fatto due anni fa un direttore d’orchestra durante un’esibizione in un auditorium di Roma. Infastidito dagli spettatori che uscivano dallo spettacolo, fra cui molti bambini, aveva detto al microfono “Ah, comunque Babbo Natale non esiste”. Risultato? Il direttore era stato duramente criticato sui social network.

Secondo una notizia riportata da Nbc Dallas-Fort Worth News, in Texas, un uomo con due complici sarebbe entrato in una chiesa in cui si stava svolgendo un evento benefico urlando “Babbo Natale non esiste, è un falso! Perché lasciate che i vostri figli ci credano?”. I tre uomini erano stati arrestati immediatamente dalla polizia. Casi simili si sono presentati in alcune scuole dove, di conseguenza, gli insegnanti colpevoli di aver svelato l’inganno su Santa Claus sono stati licenziati.

In Italia, nel 2012, è stato invece un operatore di un call center a farne le spese, costandogli una denuncia penale. Il lavoratore sardo aveva chiamato una casa lombarda per proporgli un’offerta commerciale. Aveva risposto un bambino di quattro anni. L’operatore gli aveva chiesto di passargli un adulto ma il bambino era rimasto in silenzio. Perdendo la pazienza, il lavoratore aveva risposto in maniera aggressiva, dicendo: “Se non mi passi la mamma, vengo a prenderti. So che sei lì, passami qualcuno o arrivo, sbrigati marmocchio” e aggiungendo “Babbo Natale non esiste, e la befana è la tua mamma”.

Sia il piccolo che suo fratello, che aveva ascoltato la chiamata, erano rimasti scossi dall’accaduto e dal tono minaccioso dell’operatore. Per questo, i genitori avevano deciso di denunciare l’accaduto per molestie a mezzo telefono. L’articolo 660 del codice penale, infatti, intitolato “Molestia o disturbo alle persone”, sancisce che: “Chiunque, in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero col mezzo del telefono, per petulanza o per altro biasimevole motivo, reca a taluno molestia o disturbo è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a cinquecentosedici euro”.

Nel caso concreto, grazie alle registrazioni telefoniche della segreteria telefonica, si era riusciti a risalire al call center e, di conseguenza, all’operatore sardo di 36 anni che aveva pronunciato la frase sfortunata e che, infine, è stato denunciato a piede libero per molestie per mezzo del telefono.

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