validità atto di pignoramento
buon pomeriggio,
sono presidente di una associazione no profit da circa 6 anni.
La nostra associazione per statuto da mandato al tesoriere di procedere al pagamento degli stipendi ed accantonamento quota TFR, oltre a tutte le altre spettanze per rimborsi, missioni, ecc.
Per difficoltà oggettive - diminuzione quote associative, l'associazione è stata costretta a licenziare per giusta causa le due dipendenti. Prima che terminasse il preavviso, scopriamo che le due nel 2008 avevano ordito una truffa (denuncia presentata alla Procura della Repubblica). A seguito di questa truffa aggravata e continuata, si sono attribuite il passaggio di livello. Una dal II al primo e l'altra addirittura dal III al primo. Terminato il periodo di preavviso, abbiamo pagato l'ultimo stipendio e tentato invano una mediazione sul TFR. 50% subito, il restante a rate mensili di 1800 per 10 mesi. Entrambe hanno rifiutato ed una soltanto ci ha fatto pignorare i cc dell'associazione ed alla sottoscritta, in carica da novembre 2016 a dicembre 2021, 1/5 dello stipendio ed il cc.
La sede dell'associazione è in una città differente dalla mia. Ha valore l'atto di pignoramento nei miei confronti sia per l'intera cifra scaturita da oltre 15 anni di lavoro e non effettuata presso il tribunale della città nella quale sono residente?
I nostri legali ci hanno consigliato di versare la somma dovuta con un assegno dell'associazione e contestualmente poter avere lo sblocco che consentirebbe alla debitrice di ottenere quanto indicato nell'atto di pignoramento.
Nessuno però ci fornisce garanzie sul successo della transazione. può il creditore continuare a tenere i cc ed il mio stipendio pignorato, pur avendo in mano assegno non trasferibile pronto all'incasso?
Si può procedere al pignoramento dell'intera somma alla sottoscritta quando nel periodo del proprio mandato risulterebbero non accantonati solo 6 mila euro?
La legge è uguale per tutti, ma le sentenze dipendono dal giudice.
Grazie