Possibilità ricorrere in cassazione
Mia ex moglie, incassati i soldi della vendita di un appartamento a lei intestato e comprato esclusivamente con i proventi del mio lavoro, ha tenuto per lei una congrua parte del ricavato della vendita e chiesto la separazione. In sede di separazione non abbiamo raggiunto un accordo ed il giudice ha sentenziato il pagamento prima di € 650 e dopo un anno circa 900€ nonostante i debiti a mio nome di decine di migliaia di euro assunti per la famiglia(avevo dichiarato di essere disposto a riconoscere circa il 50% della mia pensione di 2.150€ come promesso, verbalmente e senza testimoni, alla mia ex ) sperando che, dopo la separazione avremmo trovato il modo di tornare a vivere assieme. Purtroppo le mie speranze sono state vane nonostante i vari tentativi fatti e troppo tardi per oppormi alla sentenza di divorzio. A distanza di qualche anno ho conosciuto una donna extra europea con la quale mi sono trovato bene. Quale extra europea ha usato i visti turistici, limitati a 90 gg, e quando ho deciso di continuare definitivamente questa relazione ho chiesto il divorzio e sposarla, l’unico modo per permetterci di vivere assieme in continuità. La mia richiesta di divorzio è stata contrastata dalla mia ex ed il suo avvocato ha preteso di aggiungere la clausola che non avrei chiesto una riduzione dell’assegno mensile alla mia ex, consapevole assieme al mio legale questa clausola sarebbe stata non valida. Post divorzio e mio matrimonio ho chiesto la riduzione dell’assegno alla mia ex. La mia richiesta è stata rigettata anche in sede di opposizione. Poiché ritengo di essere dalla parte della ragione l’unica possibilità che rimane è quella di ricorrere in cassazione. Le chiedo se le sono ulteriori informazioni per assumere un simile incarico.
Le premetto che non ho molte disponibilità economiche, chiaramente troverò il necessario
Distinti saluti