Diffamazione sul lavoro
Buongiorno avvocati.
Il mio caso è leggermente complesso. 2 settimane fa è apparso un post offensivo su un profilo facebook che tutti i miei colleghi hanno dato per scontato fosse intestato a me (il profilo), ma il profilo è intestato a Berto Bertone (io mi chiamo Alberto Simeoni). Quindi hanno anche dato per scontato che il post offensivo lo avessi scritto io e le parole offensive fossero dirette al capoturno di quel giorno che mi aveva negato un permesso di uscita anticipata già accordato il giorno prima. Il capoturno che si è sentito offeso da quel post ha segnalato la cosa in direzione che mi ha subito scritto una contestazione disciplinare per insubordinazione nei confronti di un superiore. Premesso che sul post NON compare alcun nome cognome e nemmeno la parola capoturno, mi chiedo se sia lecito il comportamento del capoturno che, pur non avendo la certezza che quel profilo fosse mio, che quel post l'abbia scritto io e che fosse diretto a lui, arbitrariamente ha interpretato il testo indicando il mio nome e cognome in direzione e attribuendomi la responsabilità del fatto. Premetto che il profilo è un profilo condiviso ed è gestito anche da un'altra persona che niente ha a che fare col mio lavoro, e che ha le stesse credenziali d'accesso al profilo che ho io. Ho dichiarato in direzione che quel post non l'ho scritto io, ma l'altra persona che probabilmente ha avuto dei "problemi" col suo datore di lavoro.
Che il profilo è condiviso da almeno 2 persone con le stesse credenziali d'accesso è specificato anche nella scheda INFORMAZIONI del profilo stesso, info pubblica leggibile da tutti.
Poco dopo tutti i miei colleghi almeno 160 persone) erano convinti che avessi scritto io quel post nei confronti del capoturno, nonostante - ripeto- non ci fosse alcuna certezza né sull'autore, né sulla destinazione del post.
Io ho avuto dei danni di onorabilità professionale e di dignità personale. Come potrei agire per tutelarmi?
Cordiali saluti
Simeoni Alberto