Ricorso ad una multa per violazione dell'articolo 141, commi 3 e 8, del CDS
Sono stato sanzionato da una pattuglia dei carabinieri a Roma il 16 agosto con la città deserta e mi è stato contestato di avere un andatura di marcia eccessivamente elevata. Intendo proporre ricorso per una lunga serie di motivi (ne cito solo cinque):
I) il carabiniere di turno non era munito di autovelox ma si è regolato "ad occhio", nonostante le mie rimostranze ed il fatto che io abbia fatto mettere a verbale che avevo una andatura inferiore ai 50 km orari;
2) non ricorreva alcuna delle ipotesi di cui al citato comma 3: la visibilità era ottimale, non c'erano curve, non c'erano intersezioni, non c'erano scuole o altri luoghi frequentati da fanciulli, non c'erano discese, la strada era larghissima e totalmente sgombera, anzi deserta!, era pieno giorno, la visibilità era ottimale e gli edifici che si trovavano sulla strada erano molto distanti dalla sede stradale, dalla quale erano divisi da marciapiede e auto in sosta;
3) mi risulta non sia sufficiente sanzionare un automobilista semplicemente in violazione dell'articolo 141, comma 3, ma bisogna specificare esattamente per quale ragione l'automobilista aveva un'andatura pericolosa e non adeguata e questo nel mio verbale non è stato scritto (evidentemente perché non poteva essere scritto, visto che non sussisteva alcuna delle citate motivazioni);
4) ho realizzato foto e video di quel tratto di strada mezz'ora dopo essere stato sanzionato dalle quali è palese e chiaramente visibile che la strada era deserta e quindi, anche ammesso, e non concesso, che io abbia avuto una velocità superiore ai 50 km/h non avrei creato pericolo per alcuno;
5) ero appena ripartito da un semaforo con un furgone quando sono stato fermato dalla pattuglia: in uno spazio così breve (credo 150 m) sarebbe stata necessaria una Ferrari per superare i 50 chilometri orari...