Contratti di locazione per studenti: rinnovi automatici, recesso, tacito assenso
Egregio avvocato,
tre anni fa ho sottoscritto un contratto di locazione per una stanza come studente universitario. Il contratto era di un anno con rinnovo automatico per un altro anno. A quanto dichiarato nel contratto, per evitare il rinnovo automatico era necessario comunicare la volontà di non rinnovare tre mesi prima della scadenza.
Passati i primi due anni, ho oralmente concordato con il proprietario di rimanere un altro anno. Circa due mesi e mezzi prima della fine di questo terzo anno (che, ribadisco, è stato condotto senza un contratto, quindi secondo quello che si chiamerebbe un 'rinnovo su tacito assenso'), ho comunicato ufficialmente (raccomandata) al proprietario che era mia intenzione non fare un quarto anno, adducendo anche la presenza di gravi motivi (precisamente, non ho più chi possa pagare per me l'affitto, e io non ho mezzi di sostentamento personali).
Il proprietario sostiene che
1) Non si è prolungato il contratto 1+1 di un altro anno, quindi non è un 1+1+1, ma è come se si fosse ripetuto nuovamente un 1+1. Quindi, non avendo dichiarato tre mesi prima della fine del terzo anno che non volevo rimanere, ora sono costretto a pagare anche per un quarto anno.
2) Nonostante abbia addotto 'gravi motivi', io non posso andarmene.
Mi sembrano assurde entrambe le cose. Prima di tutto, io non avendo firmato un nuovo contratto, ho solo prolungato il mio precedente 1+1 di un altro anno, quindi non vedo perché dovrei sottostare a condizioni capestro che non ho mai sottoscritto.
Inoltre, mi risulta che adducendo gravi motivi uno se ne possa andare in ogni momento, con due mesi di preavviso. Il grave motivo è che non ho più i soldi per poter pagare. Non capisco come si possa costringere un inquilino a rimanere. La legge italiana permette queste forme di abuso?
Gradirei un vostro autorevole parere, per cortesia.
Grazie,
Furio Barse