Abusi familiari, diritto allo studio: chiarificazioni
Buonasera, sono un ragazzo di 24 anni.
Sono uno studente universitario, al quarto anno di un corso di laurea magistrale a ciclo unico di sei anni.
Scrivo in seguito ad una violenza fisica ricevuta a causa di mio padre e ad una serie di violenze/torture psicologiche ricevute a partire dai miei 15 anni.
Il quesito che vi pongo è questo:
"Può mio padre minacciarmi di non pagarmi più le spese degli studi nonostante mi abbia incoraggiato in principio ad iscrivermi a medicina?
Posso denunciarlo in ambito civile o penale per le aggressioni fisiche ricevute?
Posso denunciarlo in ambito civile e penale per le violenze psicologiche subite quando ero minorenne che mi hanno portato ad andare incontro ad anoressia nervosa?
Il "background" è questo: Convivo con i miei due genitori (entrambi lavoratori, precari) e le mie due sorelle (entrambe studentesse universitarie, più grandi di me) e sono un fuorisede.
Mio padre lavora in un mercato ortofrutticolo (con turni di lavoro notturni e serali) e fin da piccolo mi ha obbligato a lavorare con lui. Ricordo quando a 15 anni durante l'estate mi forzava i cardini della porta per incutermi paura e costringermi ad andare a lavorare con lui la notte). Questo nonostante ci fossero altri soggetti nella mia famiglia maggiorenni e non avessi problemi al liceo.
A 19 anni sono entrato nella facoltà di medicina. Dopo i primi due anni di tranquillità, mio padre è ri-tornato con le minacce e stavolta ha iniziato a farmi pesare ogni cosa che consumavo in casa (cibo, elettricità, etc). Per un periodo avevo perso appetito a causa del dispiacere che provavo nel consumare cibo e sono andato incontro ad anoressia nervosa. Sono arrivato a pesare 50 Kg per 1 m e 90 cm. Nonostante ciò, ho continuato a studiare e dare esami.
Negli ultimi due anni, mio padre ha avuto un'ischemia all'arteria oftalmica. Ha perso il visus centrale e ha conservato una parte della visione periferica. è stato giudicato in seguito all'esame da parte dei medici dell'INPS come disabile invalido al 100%.
Da questo periodo in poi, mia madre ha iniziato ad aiutarlo al mercato ortofrutticolo (sta aprendo una partita IVA ma nel frattempo sono entrambi precari) e io sono stato costretto ad alzarmi alle due di notte per accompagnarlo dato che non puo' più guidare. Ciò mi sta causando enormi problemi di insonnia, stress (devo andare in facoltà a 30 km di distanza , seguire i corsi ed i tirocini) e soprattutto di memoria.
Nonostante ciò, continuo a subire ritorsioni e minacce.
Prima dell'evento ischemico, mio padre ha avuto una dipendenza dal gioco d'azzardo e ha esaurito qualsiasi risparmio economico accumulato nei precedenti anni (che a detta loro, serviva per l'università).
Vorrei iniziare ad informarmi su questo percorso legale che sicuramente intraprenderò contro la mia famiglia; il primo passo potrebbe essere reso più facile da una vostra risposta alle domande di cui sopra.
Grazie per la lettura e vi ringrazio infinitamente per il servizio da voi offerto.