Recupero bambina rapita dal padre siriano

Si temeva che fosse stata costretta dal padre siriano a tornare di nuovo in Siria, e invece riuscirà a trascorrere il Natale tra le braccia della madre, in Italia. È a lieto fine la storia d

16 APR 2020 · Tempo di lettura: min.
Recupero bambina rapita dal padre siriano

Si temeva che fosse stata costretta dal padre siriano a tornare di nuovo in Siria, e invece riuscirà a trascorrere il Natale tra le braccia della madre, in Italia. È a lieto fine la storia della bambina che è stata rapita due volte, la prima tre anni fa e la seconda il 20 dicembre scorso a Milano. Stavolta è stata lei stessa, 11 anni, l'artefice della sua liberazione: nel cuore della notte è infatti riuscita a mandare col telefonino la sua posizione alla mamma, che ha avvisato la polizia.

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La bambina è stata rintracciata ad Aarhus, la seconda città della Danimarca, dagli uomini della squadra mobile di Milano e da quelli dello Scip della Polizia ed è stata protetta per ore in una struttura della polizia danese. L'uomo è stato fermato e poi rilasciato ed ora è indagato a piede libero.

Attorno alle 2 la piccola ha inoltrato via cellulare la sua posizione su Google maps alla madre, Mariana Veintimilla, subito dopo averla chiamata. Lo ha spiegato l'avvocato Angelo Musicco, legale della 53enne originaria dell'Ecuador, riportando quanto le ha raccontato la sua cliente. In contemporanea, Procura e polizia avevano geolocalizzato la ragazzina ad Aarhus.

«La telefonata è stata fatta alla presenza del padre - ha precisato l'avvocato -. A mio parere, ha voluto in qualche modo far ritrovare la figlioletta. Forse era spaventato perché ha capito che il cerchio si stava stringendo e non voleva aggravare la sua posizione».

«Sono orgogliosa per il lavoro e la professionalità della squadra Mobile di Milano e dello Scip della Criminalpol», ha commentato il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, ringraziando la Polizia «che ha fatto il regalo di Natale più bello a una mamma distrutta dal dolore e dall'angoscia per tre lunghissimi giorni». Il pm di Milano Cristian Barilli aveva aperto un'inchiesta per sottrazione internazionale di minori dopo che venerdì scorso la ragazzina, al centro di una lunga contesa tra genitori, era stata rapita dal padre, il siriano Mahre Balle di 42 anni, all'uscita di scuola. Il pm ha poi passato il fascicolo al Dipartimento fasce deboli coordinato dal procuratore aggiunto Letizia Mannella. La procura ora dovrà compiere accertamenti e capire se il padre aveva qualche divieto o prescrizione, stabilito in sede civile, nell'ambito del procedimento di separazione dalla moglie.

Secondo quanto spiegato dal legale della donna, il 42enne, per il precedente rapimento della piccola - nel 2016 l'aveva portata in Siria dove era rimasta per tre anni - era solamente sottoposto alla messa alla prova condizionata al fatto che la piccola rimanesse in Italia. L'uomo è ora indagato a piede libero per sottrazione internazionale di minore per entrambi gli episodi.

Il 21 dicembre la madre aveva lanciato un appello in tv: «Porta a casa mia figlia» aveva detto all'ex marito, chiedendogli «perché fai queste cose?». Poi si era rivolta alla ragazzina: «Ti aspetto. La mamma ha bisogno di te per andare avanti». Mariana Veintimilla è partita subito per la Danimarca per riabbracciare e recuperare la bambina. Poi, insieme dovrebbero tornare presto in Italia, per un Natale ritornato sereno dopo l'incubo del rapimento.

Scritto da

Avv. Angelo Raffaele Musicco

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