La pubblicità per l'avvocato 2.0

L'avvocato può fare pubblicità? Quali sono gli strumenti per rendere la pubblicità efficace? Alcuni consigli utili

16 GIU 2016 · Tempo di lettura: min.
La pubblicità per l'avvocato 2.0

La pubblicità è vietata oppure no?

Faccio l'avvocato da 15 anni e fino a poco tempo fa non mi ero mai posto il problema di come farmi pubblicità, per il semplice fatto che il codice deontologico, in varia forma, lo aveva sostanzialmente vietato, essendo tale "pratica commerciale" poco consona al decoro che l'avvocato dovrebbe avere.

Per gli stessi motivi, tra l'altro, all'avvocato è ancora preclusa la possibilità di essere amministratore esecutivo di società commerciali, proprio per marcare la differenza tra la funzione di altro profilo del difensore dei diritti, che caratterizza la mia professione, e le altre attività economiche.

Per l'avvocato, quindi, la promozione di se stesso è sempre stata molto "soft", indiretta ovvero discreta: con ovvie difficoltà, soprattutto per i più giovani, a farsi conoscere e a farsi apprezzare sul mercato, molto concorrenziale.

Il diffondersi delle nuove tecnologie ha però rivoluzionato il contesto di riferimento e ciò ha avuto, come conseguenza non proprio immediata (l'ultima modifica del codice deontologico relativa alla pubblicità per gli avvocati è di qualche mese fa), l'apertura a nuove forme di promozione per l'avvocato.

Il cliente cercherà mai l'avvocato su internet?

Ma se ora è possibile, in modo più libero, fare pubblicità... per l'avvocato è opportuno farlo? Ed eventualmente in che modo?

Tutti vorrebbero trovare nuovi clienti, ma molti miei colleghi hanno poca dimestichezza con il marketing e la comunicazione: fino ad ora, anche per me, gli strumenti più diffusi per farsi conoscere sono stati:

  1. l'attività scientifica (convegni, seminari, lezioni etc);
  2. le pubbliche relazioni (circoli, associazioni varie, eventi giuridici, etc);
  3. il passaparola.

Questi metodi sono ancora validi (anche se sull'efficacia, e soprattutto sulla possibilità di misurare il ritorno del tempo investito nelle suddette attività in termini di clienti procacciati, si potrebbe parlare a lungo).

Ma esistono altri modi? Pensavo di no.

Fino a quando, in modo casuale, per curiosità non ho cominciato a frequentare i social network (dapprima creando un profilo su LinkedIn), ho iniziato a scrivere post qua e là e qualche articolo. Infine , in tempi, più recenti, mi sono iscritto ad alcune delle piattaforme che cercano di mettere in contatto i professionisti con i loro potenziali clienti (ce ne sono molte, ma ve ne parlerò in un altro articolo).

Con mia grande sorpresa, ho cominciato a ricevere contatti e poi a trovare clienti utilizzando, in vario modo, internet.

Internet funziona, ma come si usa?

Dopo aver provato varie strade e aver fatto ricerche e tentativi, ho capito che i meccanismi con i quali i clienti si informano su questioni di diritto e, successivamente, selezionano un professionista passano attraverso la rete.

Ma come farsi trovare su internet? È necessario avere un sito? Bisogna fare attività di marketing? La risposta è si.

Ma come si concilia la promozione di se stessi attraverso internet con le regole deontologiche?

La risposta a questa domanda è invece ancora aperta: per ora è sufficiente sapere che il nuovo art. 35 del codice deontologico consente la comunicazione, anche tramite internet, in modo sostanzialmente libero purché si rispettino i principi di decoro e dignità dell'avvocato.

Sicuramente in futuro, si parlerà spesso di generazione "C", si userà moltissimo internet, anche attraverso i dispositivi mobili, per comunicare e farsi conoscere. Diventa sempre più importante capire come funziona, che tipo di comunicazione è efficace, come e quando utilizzarla.

Il marketing per gli avvocati è una materia non nuova, ma nei testi che ho letto ho trovato un approccio "tradizionale", che mal si concilia con le dinamiche molto veloci della rete e con le innovazioni tecnologiche comparse negli ultimi tempi (avete mai sentito parlare degli "smart contract"?).

Forse vale la pena saperne di più, perché fra non molto esisterà il tripadvisor per gli avvocati (in America c'è già qualcosa di simile). Ma purtroppo non è facile trovare professionisti esperti di marketing che conoscono il mondo degli avvocati in modo approfondito e che hanno applicato le "tecniche tradizionali" a questo settore.

Anche perché molti avvocati continuano a pensare, nella peggiore delle ipotesi, che farsi pubblicità su internet non è consentito (fatta eccezione per il sito internet statico, con le informazioni generiche sullo studio legale e sui settori di competenza), nelle migliore delle ipotesi che è inutile o addirittura disdicevole.

In realtà, come ho scoperto personalmente, molte persone cercano un avvocato su internet...tutto sta nel farsi trovare!

Conclusioni

Ricapitolando:

  1. L'avvocato può fare pubblicità, anche tramite internet
  2. Le tecniche di comunicazione e di marketing tradizionale possono essere ben adattate al settore degli avvocati e dei giuristi;
  3. Essere presenti e visibili su internet diventerà essenziale per farsi conoscere e trovare nuovi clienti
  4. Esistono piattaforme che mettono in contatto gli avvocati con persone che cercano una consulenza legale

Se vi interessa approfondire l'argomento continuate a seguirmi.

Mi farà piacere condividere le lezioni che ho imparato "sul campo" (o forse dovrei dire sulla mia pelle, sperimentando in varie direzioni), e soprattutto fornire qualche consiglio su cosa ha funzionato per me e su "casi di successo".

Scritto da

Studio Legale Toro

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2 Commenti
  • Stefano Toro

    Caro Marco, anche io mi occupo delle stesse materie (societario, startup e fallimentare) e pensavo che il mio target di clientela non mi avrebbe mai cercato su internet. In realtà questo non è vero: sia perché le nuove generazioni sono abituate ad informarsi tramite una ricerca sul web prima per qualunque cosa (molto più di quanto si faceva in passato), sia perché spesso usano tali informazioni per trovare conferma o smentita ad opinioni di amici. Quindi anche gli specialisti come noi (anzi direi soprattutto gli specialisti, in particolare in fori più piccoli dove non è facile trovare un avvocato esperto di una determinata materia).

  • Marco De Nadai

    Buongiorno Collega, condivido le osservazioni contenute nell'articolo. Mi permetto soltanto di aggiungere che non tutti i settori possono essere affrontati nello stesso modo in una strategia di "promozione dell'attività". Personalmente mi occupo, da sempre, di diritto societario (giudiziale e soprattutto stragiudiziale), avendo lavorato in grandi studi a Milano ed ora lavoro in proprio in una città più piccola del Veneto (Padova). Dal mio punto di vista, ho notato che un cliente che cerca una consulenza che attiene alla materia commerciale-societaria è meno propenso (o per nulla propenso) a cercare l'avvocato su internet. Mi sbaglio o la mia materia è probabilmente tagliata fuori dalla promozione su Internet? Grazie e lieto dello scambio di opinioni.

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