Calunniata sul lavoro da collega davanti al datore di lavoro

Inviata da Nicoletta. 17 apr 2016 Diffamazione a mezzo stampa

Buongiorno,
sono stata diffamata in data 31/3 dalla mia collega davanti al datore di lavoro con l'accusa di essere stata vista da "ignoti" manomettere un suo collo da spedire. Ovviamente ciò che è stato detto è falso e privo di qualsiasi prova da parte della collega. Lavoro in un negozio con contratto a scadenza al 30 aprile e temo che questa accusa sia la causa del mio e del suo presunto mancato rinnovo. Posso procedere legalmente per calunnia con relativo risarcimento oppure incorrerei in una inutile perdita di tempo? Grazie e distinti saluti.

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Salve Nicoletta,
In questo caso non si può configurare l'ipotesi di calunnia, in quanto questa fattispecie necessita di un'accusa relativa a un vero e proprio reato resa in modo formale dinanzi a pubblici ufficiali.
Nel caso specifico ci si può avvalere dell'art. 595 c.p. regolante il reato di diffamazione, che tutela il bene giuridico della reputazione, ovvero l'opinione sociale dell'onore di una persona, la stima diffusa nell'ambiente sociale.
Per procedere ad un'accusa di diffamazione si procede con una querela presso l'autorità giudiziaria competente entro tre mesi dal momento in cui la vittima ha avuto conoscenza del fatto.
Si può valutare anche un'azione in sede civile per ottenere il risarcimento dei danni subiti. Spesso il pregiudizio derivante dal reato di diffamazione è di tipo non patrimoniale, ma non è da escludere che vi siano i presupposti per richiedere il risarcimento del danno esistenziale o del danno biologico.
Per stabilire la probabilità di esito positivo della richiesta di risarcimento sarà necessaria un'istruttoria dettagliata e approfondita della fattispecie.
Per il mancato rinnovo del contratto lavorativo alla diffamazione effettuata dalla sua collega bisogna dimostrare il nesso di causalità tra il primo evento ed il secondo.

Anonimo-158879 Avvocato a Milano

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Nel Suo caso non ricorre l'ipotesi di calunnia e neanche quella di diffamazione,che comunque non e' piu' reato;piuttosto ricorre un'ipotesi grave di ingiuria,per la quale puo' promuovere una azione civile per il risarcimento del danno ma in sede civile non puo' essere esaminata come testimone,a differenza dei processi penali,per cui dovrebbe poter confidare su idonea prova testimoniale.Avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Buongiorno Signora Nicoletta.
Si, Le consiglio di sporgere denuncia-querela per calunnia ed, eventualmente, inoltrare una formale richiesta di risarcimento danni.
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba

Anonimo-155490 Avvocato a Brescia

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