Testamento biologico: come scriverlo

Il testamento biologico reca la volontà di sottoporsi o meno ai trattamenti sanitari in caso di malattia e incapacità a comunicare.

21 AGO 2020 · Tempo di lettura: min.
Testamento biologico: come scriverlo

Il testamento biologico, chiamato anche dichiarazione anticipata di trattamento o più semplicemente biotestamento, è l’atto dispositivo con cui una persona esprime liberamente la volontà di sottoporsi oppure no ai trattamenti sanitari nel caso in cui non possa comunicare con l’esterno dopo l’insorgere di gravi malattie o incidenti.

Il testamento biologico modificato e revocato in qualsiasi momento, anche oralmente. Tuttavia affinché abbia valore legale, e quindi sia attendibile, la legge impone precise regole di compilazione e l’autenticazione da parte del notaio o di un ufficiale comunale. 

In Italia, la possibilità di fare un testamento biologico è stata decretata solo nel 2017, con la legge n. 219, che, tecnicamente, ha disciplinato le D.A.T., ovverosia le disposizioni anticipate di trattamento. Il ricorso a queste è stato giustificato soprattutto nell'evenienza in cui un soggetto subisca lesioni cerebrali o eventi invalidanti che lo conducano progressivamente a riversarsi nella totale inabilità nella gestione della propria vita di relazione.

Come redigere il testamento biologico?

Il testamento biologico deve essere redatto in forma scritta e con una delle seguenti modalità:

  • in un atto pubblico redatto da un pubblico ufficiale (ad esempio da un notaio),
  • in una scrittura privata autenticata da un pubblico ufficiale o da un medico del SSN o con esso convenzionato,
    in una scrittura privata semplice, da consegnare all'ufficio dello Stato civile del proprio Comune di residenza.
     

In casi eccezionali, laddove il disponente non sia altrimenti capace di comunicare, è possibile fare ricorso a una registrazione video o ad altre modalità idonee a dimostrare in maniera in equivoca la sua volontà.

Per essere valido e utilizzabile, il testamento biologico deve contenere le informazioni necessarie a individuare con certezza il testatore, circoscrivere i trattamenti cui si è favorevoli e quelli che invece vengono rifiutati.

Oltre ai dati anagrafici (nome, cognome, anno e luogo di nascita, residenza e domicilio), il testatore deve anche indicare la propria preferenza sul consenso informato, quindi decidere se vuole essere tenuto al corrente del proprio stato di salute oppure no.

Invece per quanto riguarda gli specifici trattamenti medici dobbiamo fare delle precisazioni: la legge consente sia d’indicare i trattamenti in modo generico che in maniera più dettagliata. Quindi il testo potrà contenere ugualmente sia il generico rifiuto alla rianimazione piuttosto che alla respirazione meccanica in seguito a un arresto respiratorio.

Dove si deposita il testamento biologico?


Qualunque sia la modalità prescelta, il biotestamento è valido e utilizzabile solo se acquista valore legale, quindi è necessario procedere alla sua autenticazione. Per farlo il testatario può scegliere una di queste modalità:

  • rivolgersi ad un notaio per l’autenticazione della scrittura privata o sottoscrizione del testo. Questa prestazione è in genere gratuita o soggetta ad una spesa esigua;
  • depositare le dichiarazioni presso i registri testamenti biologici istituiti presso gli uffici del Comune, prima però si consiglia di verificare se il proprio Comune di residenza abbia aperto uno sportello dedicato;
  • in Comune, accompagnati da un testimone ed eventualmente dal fiduciario. Qui un ufficiale comunale procederà ad autenticare la fotocopia del testamento in originale.

Se la persona non è nelle condizioni di redigere il testamento o di porre la firma autografa, potrà provvedere anche con una videoregistrazione o con una nota audio realizzata con qualsiasi strumento idoneo.

avvocati
Linkedin
Scritto da

StudiLegali.com

Lascia un commento

ultimi articoli su attualità