Diritto condominiale: si può fumare negli spazi comuni?

l Ministro della salute ha precisato, nella nota 1505 del 24 gennaio 2005, che la normativa antifumo è estesa anche ai luoghi chiusi del condominio.

23 AGO 2017 · Tempo di lettura: min.
Diritto condominiale: si può fumare negli spazi comuni?

È possibile fumare nei luoghi comuni del condominio? Quali sono le norme di riferimento?

Negli ultimi anni, i legislatori hanno cercato di limitare gli spazi in cui si può fumare, soprattutto quelli aperti al pubblico. La principale norma di riferimento è senza dubbio la cosiddetta legge Sirchia (n. 3/2003), che, nell'articolo 51, ha imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi chiusi pubblici:

"È vietato fumare nei locali chiusi, ad eccezione di:

a) quelli privati non aperti ad utenti o al pubblico;

b) quelli riservati ai fumatori e come tali contrassegnati".

In seguito è stato il Dlgs. n. 6/2016 (recepimento della direttiva 2014/40/UE) ad incrementare il divieto di fumo, estendendolo anche a "pertinenze esterne delle strutture universitarie ospedaliere, presidi ospedalieri e IRCCS pediatrici e alle pertinenze esterne dei reparti di ginecologia e ostetricia, neonatologia e pediatria delle strutture universitarie ospedaliere e dei presidi ospedalieri e degli IRCCS". Nella stessa norma, inoltre, il divieto di fumo si estende "al conducente di autoveicoli, in sosta o in movimento, e ai passeggeri a bordo degli stessi in presenza di minori di anni diciotto e di donne in stato di gravidanza". Cosa succede negli spazi comuni del condominio? Il divieto di fumo si estende anche alle aree comuni?

Negli spazi privati i condomini sono liberi di fumare, senza però arrecare danno agli altri condomini. Buttare i mozziconi di sigarette dal balcone, ad esempio, è vietato in quanto rientra nel reato di "getto pericoloso di cose" previsto dall'articolo 674 del Codice Penale. I condomini possono essere puniti anche se le immissioni delle sigarette danneggiano per fumo passivo gli altri, come confermato dalla sentenza n. 7875/2009 della Corte di Cassazione.

Ogni condominio è diviso fra spazi privati, come gli appartamenti, è quelli condivisi, ad esempio le scale, i pianerottoli o il giardino. Nonostante si tratti di spazi comuni, però, è necessario ricordare che l'articolo 32 della Costituzione sancisce il diritto alla salute in cui è inclusa la tutela della salute dal fumo passivo. Per questo, il Ministro della salute ha precisato, nella nota 1505 del 24 gennaio 2005, che la normativa antifumo è estesa anche ai luoghi chiusi del condominio per tutelare gli altri condomini e chi transita in questi spazi dai danni del fumo passivo.

Chi è il responsabile dell'osservanza di questo divieto? Secondo l'articolo 2. 2 dell'accordo Stato-Regioni del 16 Dicembre 2004, in attuazione dell'articolo 51, comma 2 della Legge 16 gennaio 2003, n. 3, il responsabile è l'amministratore di condominio: "i dirigenti preposti alle strutture amministrative e di servizio di locali di pubbliche amministrazioni, aziende e agenzie pubbliche o di privati esercenti servizi pubblici, ovvero i responsabili di strutture private, fanno predisporre ed apporre i cartelli di divieto completi delle suddette indicazioni nei locali in cui vige il divieto". Sarà l'amministratore di condominio, dunque, ad apporre i cartelli del divieto di fumo e a vigilare sul rispetto del divieto. I condomini, inoltre, avranno la possibilità di richiamare chi non osserva il divieto e, nel caso sia necessario, segnalare le violazioni alle autorità competenti.

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