Ciao a tutti,
2 anni fa avevo inserito un annuncio su internet nel quale cercavo dei pezzi di ricambio per un'auto; vengo contattato da un tale che dice di avere i pezzi e mi manda un sms con tutti i suoi dati, compreso cellulare; ricarico la postepay con 40 € ma lui poi si da per disperso. Il giorno dopo l'ho denunciato alla polizia e da 2 settimane mi è arrivato un decreto di citazione a giudizio dove è fissata la prima data dell'udienza. La mia domanda è questa: posso ritirare la denuncia? Se non la ritiro e si va avanti e il tizio venisse assolto potrebbero esserci conseguenze per me? Grazie anticipatamente.
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Buongiorno Sandro,
La querela sporta può essere sempre ritirata.
Affinché il giudizio si concluda, tuttavia, occorrono due condizioni: 1) che l'imputato accetti la remissione della querela 2) che si tratti di un reato procedibile a querela, e non si tratti quindi di reati per cui lo Stato va avanti pur con la remissione agli atti.
Tuttavia, stante l'esiguità dell'importo, non credo assolutamente che interessi a qualcuno andare avanti e la sua remissione di querela sarà certamente cosa gradita da tutti.
Se per caso si dovesse andare avanti per i motivi sopra elencati, se Lei ha detto la verità non correrà alcun rischio, stia sereno.
Peraltro il nuovo art. 131 bis del codice penale prevede la possibilità per il giudice di assolvere per fatti di particolare tenuità, prevedendo, in tali casi, la restituzione del maltolto.
Io pertanto mi recherei tanquillo al processo, ove la presenza in aula per me non sia maggior al danno delle 40€ stante l'enorme perdita di tempo che potrebbe comportarLe.
Un caro saluto
Egr. Sig. Sandro,
per 40 Euro... direi proprio di sì! Sarebbe meglio ritirare la querela ed estinguere il processo iniziato. Oltretutto il nuovo art. 131 bis cod. pen. sulla particolare tenuità del fatto prevede la possibilità per il giudice di assolvere per fatti di particolare tenuità, appunto, ma almeno prevedendo la restituzione del maltolto. Su questa recente novella legislativa La rinvio alla mia nota presente anche su questo portale: https://www.studilegali.com/articoli/lesclusione-della-punibilita-per-tenuita-del-fatto-di-reato.
Quindi, in pratica: se la querela non fosse ritirata e il procedimento penale quindi proseguisse, può accadere che, laddove la querela risultasse temerariamente proposta, il difensore dell'imputato possa chiedere anche la condanna del querelante per il reato di calunnia e alla rifusione delle spese legali sostenute dal querelato che fosse assolto.
A disposizione per approfondimenti, porgo saluti cordiali,
Lei può ritirare la denunzia - querela, senza alcun tipo di problema; prevedendo, tra l'altro, spese a carico del querelato. Ciò determina, data la natura di reato procedibile a querela, la conclusione del procedimento per mancanza della condizione di procedibilità causa remissione di querela.
Credo che, prima di determinarsi in tal senso, sarebbe opportuno una visione del fascicolo del P.M. al fine di conoscere l'attività investigativa svolta circa i fatti denunziati e l'individuazione dell'autore.
Certo, la cifra è modesta ed è presumibile che il giudice veda di buon grado una soluzione bonaria della vicenda.
Comunque, le consiglio di contattare direttamente l'avvocato difensore del truffatore, accertandosi se è possibile ottenere indietro le 40 euro. Le faccio presente che, diversamente, anche in esito ad una condanna, difficilmente otterrà tale somma (magari rivalutata con interessi), atteso che tali truffatori sono seriali; ed il più delle volte privi di qualsivoglia reddito e/o capacità economica.
In caso di riscontro positivo, correli la restituzione della somma alla remissione di querela.
Diversamente, soprattutto se la Sua partecipazione processuale (sia mediante costituzione di parte civile, con relativo onorario di avvocato, Suo rappresentante; sia quale semplice testimone) risulta onerosa a maggior ragione se la sede del Tribunale non è vicina alla Sua residenza. Le consiglio, anche in relazione alla modestia del danno subito, di recarsi dai Carabinieri o Polizia e rimettere la querela a suo tempo avanzata.
Qualora desideri ulteriori chiarimenti, mi contatti (magari allegando copia del decreto di citazione diretta a giudizio, così da potere essere più preciso) ai recapiti presenti sul sito.
Distinti saluti
Buongiorno, se il reato indicato al decreto di citazione a giudizio è quello di truffa, si tratta di un reato perseguibile a querela: la querela può essere ritirata (deve esserci l'accettazione da parte del querelato) e viene così a mancare la condizione di procedibilità.
Se la querela non venisse ritirata ed il procedimento penale proseguisse, potrebbe accadere che, laddove la querela risultasse temerariamente proposta, il difensore dell'imputato possa chiedere anche la condanna del querelante alla rifusione delle spese legali sostenute dal querelato (se ed in quanto assolto).
Egr. Sig. Sandro
La denuncia può sempre ritirarla. Qual ora il reato che viene contestato sia perseguibile a querela comunque questa deve essere accettata dal querelato, in caso di reato perseguibile d'ufficio il processo deve essere fatto.
In caso di assoluzione dell'imputato di fatto non credo che lei rischi nulla, pur se in linea teorica potrebbero sussistere i presupposti per la calunnia
