Ex convivente e minore

Inviata da Sara. 19 ott 2021 Affidamento condiviso

Buonasera,
a maggio 2021 ho concluso definitivamente la storia (16 anni, di cui circa 10 di convivenza) con il padre di mio figlio. Durante gli anni della nostra relazione ci sono state altre due rotture, una quasi un anno dopo la nascita di mio figlio, causata dal suo totale disinteresse ed aiuto nella gestione dello stesso (poi ripresa dopo circa 10 mesi) e l'altra ad inizio settembre 2020, per poi riprovare da novembre fino appunto a maggio, ma a nulla è servito.
Da maggio, e fino ad oggi, sono stata tempestata di insulti, messaggi, telefonate, aggressioni verbali, minacce di ogni tipo; ho tentato di essere civile e ad attendere che il tempo facesse il suo lavoro, ma in questi giorni ho scoperto che ancora vengo controllata sui social, negli accessi di what'sapp, vendono riempita di accuse e di parole poco eleganti, ma sopratutto ho saputo da mio figlio, di anni 8, che viene sminuito e preso a sberle dal padre quando non riesce a fare determinate cose, che siano esse quotidiane o sportive, E che gli viene detto che è un incapace. Questi episodi sono successi anche verso la mia persona durante la nostra relazione ed anche su mio figlio nel periodo in cui ancora convivevamo, uno dei motivi per il quale l ho allontanato dalla mia vita.
In agosto ho depositato ricorso per affidamento figli di genitori non sposati, e ho udienza fissata al 30 novembre p.v. Ho richiesto affidamento condiviso (anche se il padre lo vede solo 4 giorni al mese), riservandomi di produrre documenti stante la sua o non sua costituzione in giduizo, ma la situazione tra noi, nel frattempo è peggiorata.
Oltre a questi episodi che durano appunto mesi, una delle sue ultime chiamate (che ha registrato) è stata fatta in risposta al fatto che io, con un messaggio, lo avvisavo sul fatto che se avesse continuato a far violenza psicologica a me ed a mio figlio, mi sarei recata dai carabineri; in questa telefonata lui ha detto molte falsità, dicendo prima di voler uscire dalle nostre vite definitivamente, poi che avrebbe incaricato il fratello per venire a prender nostro figlio nei week end e nella conclusione difendo che sarebbe più giusto venisse affidato a lui (da sottolineare che non è mai stato presente come padre dalla nascita), screditando me come persona e come madre. Durante la telefonata ha accusato nostro figlio di aver detto falsità riguardo alle sue imposizioni di vita e sulle sberle per metterci l'uno contro l'altra.
Il mio legale mi ha consigliato di fare subito una diffida e di contestare la telefonata come una precostituzione di prova, io chiedo a voi un consiglio per questa situazione.
Oramai non si più cosa fare e cosa aspettarmi e non so come sia meglio tutelare me e mio figlio.
Grazie.
Sara

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