Maternità surrogata: in Italia è vietata

Le coppie che tornano in Italia con un figlio generato attraverso maternità surrogata possono incorrere in diversi problemi.

3 AGO 2018 · Tempo di lettura: min.
Maternità surrogata: in Italia è vietata

Cosa s'intende per maternità surrogata? Cosa succede alle coppie che usufruiscono di questa tecnica di fecondazione assistita all'estero?

La "maternità surrogata", definita erroneamente anche con il nome di "utero in affitto", è una tecnica di fecondazione assistita che permette alle coppie che, per diversi motivi, non possono avere figli, di richiedere a un'altra donna, la madre surrogata, di utilizzare il suo utero per portare avanti la gravidanza, con o senza corrispettivo economico, a seconda della legislazione dello stato.

Esistono diversi tipi di maternità surrogata: in quella tradizionale, il seme utilizzato è quello del padre, mentre gli ovociti sono della madre surrogata che quindi è la madre biologica; in quella gestazionale, invece, la madre surrogata mette a disposizione solamente il suo utero. In quest'ultimo caso, alla donna viene impiantato un embrione fecondato in vitro proveniente dalla coppia o da eventuali donatori.

La maternità surrogata è assolutamente vietata in Italia, mentre è possibile in altri paesi, come gli Stati Uniti. L'art. 12 della legge n. 40 del 2004 vieta espressamente questa pratica e definisce sanzioni molto salate per chi viola questa norma. Tuttavia, nonostante questo divieto, sono piuttosto numerose le coppie italiane che si recano all'estero per fare ricorso alla maternità surrogata. Essendo un reato commesso all'estero, la giustizia italiana non può punire direttamente chi sceglie questa strada.

Nonostante ciò, le coppie che tornano in Italia con un figlio generato attraverso maternità surrogata possono incorrere in diversi problemi con la giustizia. In generale, infatti, quando ciò accade, al ritorno i genitori devono trascrivere il certificato di nascita del bambino presso l'anagrafe italiana. In questo caso, una delle opzioni è quella di omettere l'utilizzo della maternità surrogata. Tuttavia, se scoperti, i genitori possono incorrere in sanzioni molto alte, così come previsto dall'articolo 495 del Codice Penale. Tutto dipende dalla decisione del giudice che si occupa del caso.

A seconda del tipo di tecnica della maternità surrogata, inoltre, se il bambino è figlio biologico di almeno uno dei due partner, l'altro avrà l'opportunità di utilizzare la stepchild adoption, ossia adottare il bambino del coniuge. Se invece, il figlio non ha legame biologico con nessuno dei due genitori, la giustizia italiana può decidere di dichiarare lo stato di adottabilità del bambino.

Un tema ancora più spinoso e al centro del dibattito attuale, soprattutto dopo l'emanazione della Legge Cirinnà nel 2016, sulle unioni civili, è quello che riguarda la maternità surrogata nei casi delle coppie omosessuali. Per le coppie gay, infatti, non esiste l'opzione della stepchild adoption. Nonostante ciò, alcune sentenze degli ultimi anni hanno permesso ad alcuni omosessuali di adottare il figlio del coniuge.

Secondo quanto riportato dall'Agenzia Vista, qualche giorno fa, il ministro della Famiglia e della Disabilità , Lorenzo Fontana, ha definito così la maternità surrogata: "L'utero in affitto è una pratica che in Italia è vietata, che viene fatta da alcuni cittadini all'estero e che noi vogliamo vietare. Riteniamo che ci sia un passaggio fondamentale che è quello della dignità della donna e del bambino che purtroppo con questa pratica vengono considerati dei meri oggetti".

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1 Commenti
  • anonimoi91

    Buongiorno, mi chiamo Isabella e insieme al mio compagno siamo intenzionati a ricorrere ad un programma di maternità surrogata in Canada, con donazione del seme del mio compagno. Vorrei chiederle se fosse possibile avere una consulenza sull'aspetto legale del riconoscimento del bambino una volta in Italia ; in particolar modo ci spaventa molto ( leggendo di diverse storie legate alla maternità surrogata in Ucraina) l'iscrizione all'anagrafe nel comune di residenza, nel nostro caso Modena, nel caso in cui il bambino sia biologicamente solo di uno dei due partner e se il certificato, con annesso passaporto canadese, sia riconosciuto "valido" e legale in Italia. In attesa di gentile riscontro, auguro intanto un buon proseguimento di giornata. Cordiali Saluti, Isabella Preziosi

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