La riforma del Codice Antimafia

Le modifiche cercano di promuovere misure di prevenzione più trasparenti, rapide e dai tempi certi.

2 OTT 2017 · Tempo di lettura: min.
La riforma del Codice Antimafia

Quali sono le novità principali introdotte dalle modifiche del Codice Antimafia?

Dopo critiche, modifiche e tensioni, con con 259 voti a favore, 107 contrari e 28 astenuti la Camera dei Deputati ha modificato il cosiddetto Codice Antimafia. Sono tante le novità introdotte che hanno modificato alcune delle norme del decreto legislativo n.159 del 6 settembre 2011.

«Da oggi ci sono più strumenti per combattere la mafia, più trasparenza nella gestione dei beni confiscati, più garanzie per chi è sottoposto a misure di prevenzione. Una buona notizia per la lotta alla criminalità organizzata e per lo Stato di diritto», ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, su Facebook.

Quali sono le novità riguardanti il Codice Antimafia? Ecco alcune delle principali modifiche.

Misure di prevenzione contro i corrotti

Nelle misure di prevenzione personali e patrimoniali del Codice Antimafia vengono inseriti non solo i mafiosi ma anche altre categorie come le persone che commettono gravi reati contro la pubblica amministrazione, ad esempio corruzione, concussione o peculato o per gli indiziati di stalking. Allo stesso tempo, le modifiche cercano di promuovere misure di prevenzione più trasparenti, rapide e dai tempi certi. Si prevede, infatti, la distrettualizzazione delle misure di prevenzione attraverso sezioni o collegi distrettuali specializzati. Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, inoltre, è fra i soggetti che avranno il potere di proporre misure di prevenzione. Questi soggetti avranno diritto anche all'accesso al SID, il sistema di interscambio flussi dell'Agenzia delle entrate.

Sequestro e confisca rafforzati

A livello patrimoniale, le misure di prevenzione come il sequestro e la confisca saranno più rapidi e tempestivi e prevedono un "trattazione prioritaria". Nel caso dei sequestri delle partecipazioni sociali "totalitarie" potranno essere estesi a tutti i beni aziendali. A occuparsene ora sarà la polizia giudiziaria. Il giudice delegato, inoltre, potrà ordinare lo sgombero se l'immobile è occupato senza titolo. Gli immobili, infine, potranno essere dati in locazione alla polizia, alle forze armate o ai vigili del fuoco.

I casi di confisca, invece, vengono incrementati quando si prova che il patrimonio di chi ha commesso il reato è sproporzionato rispetto al reddito dichiarato e non ci sia alcuna giustificazione sulla provenienza dei beni. L'autore del reato, infatti, non potrà giustificare che questi beni siano frutto del denaro proveniente dall'evasione fiscale. La confisca, inoltre, viene allargata ad altri casi, come gli ecoreati o l'autoriciclaggio.

Controllo delle imprese a rischio infiltrazione

Se viene confermato il pericolo di infiltrazioni mafiose in un'impresa, potrà essere previsto ul controllo giudiziario, della durata fra 1 e 3 anni. Questo controllo può essere richiesto dalla stessa impresa o disposto d'ufficio.

Trasparenza negli incarichi dell'amministrazione giudiziaria

La scelta degli amministratori giudiziari verrà eseguita attraverso gli iscritti all'Albo in maniera più trasparente e attraverso la rotazione degli incarichi. Non potranno essere assunti "conviventi e commensali abituali" del magistrato che conferisce l'incarico. Sarà poi il governo a dover scegliere le norme che regolino eventuali incompatibilità dei curatori fallimentari.

Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti indiritto penale.

avvocati
Linkedin
Scritto da

StudiLegali.com

Lascia un commento

ultimi articoli su attualità