Immigrazione: le novità del decreto sicurezza

Una delle misure principali è l'abolizione del permesso di soggiorno per motivi umanitari.

17 DIC 2018 · Tempo di lettura: min.
Immigrazione: le novità del decreto sicurezza

Il decreto sicurezza è entrato in vigore. Quali sono le principali novità in tema di immigrazione?

È entrato in vigore il cosiddetto “decreto sicurezza” (decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113). Uno dei temi più polemici di questa legge è quello riguardante l’immigrazione, cavallo di battaglia della Lega e del ministro degli Interni, Matteo Salvini. Quali sono le principali novità introdotte dal decreto sicurezza nel settore dell’immigrazione?

Stop al permesso di soggiorno per motivi umanitari: viene abolito questo tipo di permesso di soggiorno che aveva durata di due anni. Viene sostituito da altri permessi speciali che, in generale, hanno durata di un anno, fra cui:

  • condizioni di salute di eccezionale gravità;
  • paese d’origine che versa in una situazione di contingente ed eccezionale calamità che non consente il rientro e la permanenza in condizioni di sicurezza (permesso di soggiorno per calamità);
  • atti di particolare valore civile.

Si tratta di una delle misure che ha causato più polemiche. Secondo quanto riportato dalla rivista “Internazionale”, il Consiglio italiano per i rifugiati (Cir) ha affermato che: "A seguito dell’eliminazione della protezione umanitaria, quindi, restano escluse tutte quelle ipotesi in cui, in caso di rimpatrio, il richiedente rischi trattamenti disumani e degradanti o semplicemente gli sia impedito l’esercizio delle libertà democratiche garantite dalla costituzione italiana e dei diritti garantiti a livello internazionale […] Un’eventuale assenza di tutela per questi casi comporterebbe ipotesi di incostituzionalità, nonché di violazione dei trattati internazionali".

Revoca o diniego della protezione internazionale: la legge inserisce nuovi reati per cui può essere revocata o negata la protezione internazionale. Questa situazione può presentarsi se lo straniero rifugiato viene condannato in via definitiva per i seguenti reati:

  • resistenza a pubblico ufficiale;
  • lesioni personali gravi;
  • lesioni personali gravi e gravissime a pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive;
  • mutilazioni genitali femminili;
  • furto aggravato da porto di armi o narcotici;
  • furto in abitazione.

Raddoppia il tempo nei Cpr: gli immigrati che vengono trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr), ossia gli ex Cie, potranno restarci per un massimo di 180, rispetto ai 90 giorni che erano stati stabiliti precedentemente. L’aumento del numero di giorni nel Cpr servirà ad accertare la nazionalità e l’identità dell’immigrato.

Aumentano i fondi per i rimpatri: vengono incrementati i fondi per i rimpatri. Se nel 2018 corrisponde a 500 mila euro, nel 2019 sarà di un milione e mezzo e nel 2020 di un milione e e mezzo.

Limitazioni per l’accoglienza negli Sprar: l’accesso agli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) sarà possibile solamente per quegli stranieri a cui è già stato concessa la protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati. Chi invece è in attesa di conoscere la risposta alla domanda verrà accolto negli altri centri di accoglienza ordinaria.

Revoca della cittadinanza italiana: la legge prevede la revoca della cittadinanza acquisita per matrimonio o naturalizzazione o concessa allo straniero nato e residente in Italia fino alla maggiore età, in caso di condanna definitiva per reati di terrorismo ed eversione.

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