Falsa Accusa: quali strategie?

Quando si è accusati ingiustamente cosa conviene fare: una contro denuncia o difendersi?

20 MAG 2014 · Tempo di lettura: min.
Falsa Accusa: quali strategie?

Quando arriva un avviso di un procedimento penale l'indagato vorrebbe fare una controdenuncia però tale mossa può essere un arma a doppio taglio.

Innanzi tutto il processo penale è instaurato su querela solo per i reati meno gravi mentre è procedibile d'ufficio per tutti i reati più gravi. L'azione penale spetta sempre al Pubblico Ministero e la vittima del reato è un testimone che al più può costituirsi parte civile.

Allora è giusto fare una cosiddetta controdenuncia? In generale, e salvo casi specifici, reagire immediatamente con una controdenuncia non è quasi mai opportuno, per ragioni sia di fatto che di diritto.

La prima ragione è che in Procura della Repubblica crederanno più a chi accusa per primo rispetto che a chi si difende.

Nella pratica, l'autorità giudiziaria reagisce in difesa del denunciante, la cui parola a volte é sufficiente per fondare una condanna anche in assenza di altre prove.

Inoltre il querelante ha l'obbligo di dire la verità mentre l'imputato - indagato non è tenuto a dire la verità non potendo essere inquisito per il reato di falsa testimonianza quando rilascia dichiarazioni difensive.

È probabile che il Pubblico Ministero chieda l'archiviazione della seconda querela.

Inoltre il reato di calunnia non sussiste in tutti i casi di sola assoluzione dell'imputato ma solo se è provato che la denuncia querela è infondata e il querelante aveva la certezza dell'innocenza dell'imputato, requisito quest'ultimo non certo facilmente dimostrabile.

Ma allora sarà risarcibile il danno subito da un'accusa ingiusta?

Non si dubita dell'esistenza del danno da accusa ingiusta: è pacifico che una delle conseguenze di un'accusa ingiusta è senz'altro una profonda sofferenza interiore, un ingiusto patimento causato dall'illecito altrui, ossia il danno morale, riconosciuto da una sentenza delle Sezioni Unite della Cassazione.

Però il mero fatto di avere sollecitato l'iniziativa del pubblico ministero denunciando reati di fatto insussistenti non costituisce fonte di responsabilità per danni, ove non ricorrano gli estremi dell'addebito calunnioso, estremi che presuppongono il dolo.

Solo in caso di reati procedibili a querela, la procedura penale prevede che in caso di assoluzione dell'accusato il querelante possa essere condannato al risarcimento del danno oltre che alle spese legali.

In conclusione il sistema giudiziario sconsiglia di procedere automaticamente con una controdenuncia percepita come ingiusta e nega la risarcibilità dei danni da un accusa ingiusta al di fuori della sussistenza del reato di calunnia reato difficilmente dimostrabile.

È necessario quindi concentrarsi sulla difesa senza tralasciare la valutazione critica delle affermazioni dell'accusatore è necessario concentrarsi sull'acquisizione di elementi probatori documentali e testimoniali, che però devono essere certi, e quindi prudenzialmente andranno acquisiti anche con indagini difensive, meglio se durante le primissime fasi del procedimento penale.

Nel sistema giudiziario italiano purtroppo non basta essere innocenti, bisogna provarlo (a dispetto della presunzione di innocenza).

Quindi se siete accusati ingiustamente la miglior difesa è rivolgersi immediatamente a un avvocato penalista che potrà valutare attentamente la situazione e predisporre la difesa in modo tale da poter dimostrare la vostra innocenza e se del caso anche la calunniosità del denunciante aprendo la strada al risarcimento.

Scritto da

Studio Avvocati Pepi

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