Tredicesima rateizzata: è legale senza formale assenso del lavoratore?
Gentili Signori,
Vi contatto per un supporto nella risoluzione di un quesito a carattere di urgenza.
Lavoro da oltre 20 anni nella medesima .azienda.
In fase di assunzione iniziale nel 2001, la categoria di appartenenza era metalmeccanici industria (13 mensilità)..
A seguito di processo di fusione per incorporazione nel 2013, la categoria è passata a commercio terziario (14 mensilità).
In tale frangente, l'azienda mi ha imposto la sottoscrizione di nuova lettera di assunzione, nella quale era contemplata quale clausola non negoziabile l'erogazione della 14a mensilità in forma di rateo.
L'imposizione è stata giustificata quale dimostrazione di collaborazione da parte del lavoratore nei confronti dell'azienda.
Senza preavviso alcuno, ad inizio 2023 mi viene ora comunicato che anche la 13a mensilità verrà erogata dal mese di gennaio nella medesima soluzione di rateo.
Quale giustificazione, mi viene precisato che, stante il precedente assenso prestato per la rateizzazione della 14a mensilità, non occorre formale accordo scritto tra le parti, bensì la nuova modalità può essere attuata in termini di imposizione unilaterale dall'azienda.
Nonostante quanto sopra, a seguito dell'elaborazione della busta fi gennaio 2023, mi viene consegnata una comunicazione che richiede sottoscrizione per consenso.
Manifestato, in proposito, il mio esplicito dissenso in materia, mi sento rispondere che l'azienda ha comunque facoltà di non rispettare la mia posizione di lavoratore.
La medesima situazione di ripresenta con l'elaborazione della busta di febbraio 2023, che continua a contemplare il calcolo in rateo della 13a mensilità.
Stante il termine ultimo del 16/02/203 per domandare rielaborazione busta NON conforme, avrei piacere di sapere quali siano gli strumenti legali ai quali possa ricorrere, nell'intento di far valere la mia posizione in argomento.
Grazie in anticipo dell'attenzione e cordiali saluti.