Patria potestà ritirata

Inviata da Chiara. 4 gen 2016 Assegni familiari

Buongiorno!
Con il mio compagno dopo 3 anni di convivenza, è nata una bimba che oggi ha 2 mesi. Io e il padre della piccola ci siamo lasciati e io pretendo che mi dia alimenti per la bambina. Lui si rifiuta dicendomi che non arriva a fine mese e che non può darmeli. (versa 1500€ alla ex moglie con cui ha avuto 2 figlie). Allora gli ho detto che non vedrà la bambina e che a quel punto tanto vale togliere la patria potestà.
Lui senza una piega ha accordato.
Cosa devo fare per avere alimenti ora? Io non lavoro. A febbraio finisce la maternità di cui percepisco poco più di 800€ mensili.
Grazie!

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Gentile Sig.ra Chiara,
al di là del comprensibile stato d’animo che emerge chiaramente da quanto scrive, la invito a riflettere se privare una figlia di un padre (ammesso che legalmente ci siano i presupposti per ottenere un simile provvedimento) sia la soluzione ai problemi di ordine economico che lei espone.
È evidente che tra Lei e il padre di vostra figlia non ci sia (stata) una comunicazione adeguata a far comprendere le ragioni dell’altro e trovare, insieme, un buon accordo di separazione che tenga conto, in primis, del benessere psicofisico della vostra bambina.
Già, gentile sig.ra Chiara, perché il rischio maggiore lo corre vostra figlia, messa in mezzo come “pegno” in cambio di una somma di denaro che il suo ex compagno dice di non poter, al momento, versare.
Una attenta lettura di quanto lei scrive mi spinge a suggerirle, prima di avanzare la richiesta di privare vostra figlia di suo padre, di intraprendere, insieme al padre di vostra figlia, un percorso di Mediazione Familiare condotto, preferibilmente, da un Mediatore Familiare qualificato (che potrete, ad esempio, individuare, consultando i siti delle Associazioni nazionali di Mediatori Familiari - A.I.Me.F. o S.I.Me.F.- per trovare il professionista più vicino a voi).
Con l’aiuto del Mediatore Familiare, Lei ed il suo ex compagno, potrete, se davvero lo volete, trovare la soluzione adatta al benessere di vostra figlia (questioni economiche comprese)
Sperando di esserLe stato utile, La salto cordialmente.

Dr. Natale Cento (Mediatore Familiare in Messina e Torino)

Centro di Mediazione Familiare Avvocato a Messina

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Gentile Signora Chiara,
Il padre di Sua figlia ha l'obbligo di mantenerla, educarla e assisterla.
Le consiglio di agire davanti al Tribunale per ottenere il dovuto contributo al mantenimento della bambina.
Il relativo provvedimento giudiziale costituirà titolo esecutivo e, perciò, in caso di mancato versamento di quanto stabilito dal Tribunale Lei potrà agire con una procedura esecutiva (mobiliare, immobiliare o presso terzi).
In merito alla potestà genitoriale, la sua decadenza o limitazione può essere disposta solo dall'autorità giudiziaria nell'esclusivo interesse del minore e solo nel caso in cui un genitore con la sua condotta metta in grave pericolo la salute fisica e/o psichica del minore e/o quando il genitore viola o trascura i propri doveri nei confronti del bambino oppure abusi dei relativi poteri con grave pregiudizio per lo stesso.
Resto a disposizione per ulteriori necessità.
Cordiali saluti.
Avv. Lucilla Navarra

Avv. Lucilla Navarra Avvocato a Roma

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Gentile Chiara,
Se il suo compagno ha riconosciuto la figlia ha l'obbligo di mantenerla, educarla e assisterla, pertanto ,agisca in tribunale per ottenere il riconoscimento dell'obbligo al quale il suo il suo ex compagno è tenuto.
Avv. Marina Ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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Gentilissima Chiara,
al fine di ottenere un provvedimento in merito alla statuizione dell'assegno di mantenimento per la figlia minore occorre inoltrare un ricorso presso il Tribunale territorialmente competente.
E' pertanto opportuno che si rivolga ad un Avvocato esperto in Diritto di Famiglia.
A Sua disposizione per assistenza.
Cordialmente.
Avv Silvia Parrini (FORO DI PISA)

Avv. Silvia Parrini Avvocato a Cascina

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Buongiorno Signora Chiara.
L'unico modo per ottenere il contributo al mantenimento della bambina da parte del Suo ex compagno è adire l'Autorità Giudiziaria e chiedere che venga disposto mediante provvedimento giudiziale che poi costituirà titolo esecutivo e, pertanto, in caso di mancato versamento di quanto stabilito Lei potrà agire con una procedura esecutiva (mobiliare, immobiliare o presso terzi e cioè pignorando fino a 1/5 dello stipendio od eventuali conti correnti).
Per quanto riguarda, invece, la potestà genitoriale, fortunatamente non può venire meno a seguito di accordo tra i genitori, ma è necessario procedere giudizialmente e chiedere la decadenza o la limitazione della potestà genitoriale in caso di grave pericolo per la salute fisica e psichica del minore e/o quando il genitore viola o trascura i propri doveri nei confronti del figlio oppure abusa dei relativi poteri con grave pregiudizio del figlio: devono, pertanto, sussistere gravi motivi per ottenere un provvedimento di tale natura.
Resto a disposizione per ulteriori necessità ed invio distinti saluti.
Avv. Stab (Abogado) Rossana Delbarba

Anonimo-155490 Avvocato a Brescia

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Nel Suo caso deve promuovere azione giudiziale per il mantenimento ;il padre e'obbligato all'assistenza morale e materiale e ha il dovere,non il diritto,di incontrare i figli e mantenere costanti relazioni con loro;e' opportuno che spieghi al Suo ex compagno che ,a seguito della mutata situazione,a sua volta potrebbe poi richiedere una diminuzione dell'assegno di mantenimento definito per le precedenti figlie Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Non è possibile rinunciare alla responsabilità genitoriale - già patria potestà- non mantenendo il minore. Lei deve ricorrere al tribunale a mezzo avvocato e chiedere di regolamentare il mantenimento e i diritti di visita della minore con il padre, previo affidamento condiviso salvo casi particolari.
Resto a disposizione

Studio Legale Avv. Laura Ferrari Avvocato a Novara

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Gentilissima Signora Chiara, buongiorno e Buon Anno.
La paternità non può essere "ritirata", potendosi, tutt'al più, promuovere un'azione giudiziale di disconoscimento della paternità nei confronti del padre di Sua figlia.
L'unica strada percorribile è, a mio avviso, quella di proporre azione giudiziale per il riconoscimento del diritto al mantenimento per la bambina, al fine di ottenere un provvedimento giudiziario che obblighi il Suo ex compagno a provvedere alle esigenze di Sua figlia.
Nella speranza d'aver risposta in maniera chiara ed esaustiva al quesito posto, resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Con i più cordiali saluti
Avv. Simone Rinaldini

Avv. Simone Rinaldini Avvocato a Sassuolo

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