Buongiorno a tutti, ,
vi scrivo da Salerno e volevo chiedere cortesemente un parere: ho vinto la causa contro il mio ex datore di lavoro e il giudice ha condannato la mia ex ditta a pagarmi oltre 30.000 euro tra retribuzioni arretrate, , assegni familiari, tfr, inoltre ha stabilito in 3200 euro di spese legali per il mio avvocato. Premetto che la sociètà è in liquidazione. La domanda è questa: se nonostante la sentenza non verro' pagato, cosa molto probabile, come posso fare per recuperare parte del credito, c'è inoltre il rischio che il mio legale mi addebiti i 3200 euro a me?
Grazie 1000,
Gaetano.
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Buongiorno Gaetano.
Qualora la controparte non provvedesse al pagamento di quanto previsto in sentenza, per evitare di anticipare spese non recuperabili, la prima attività da svolgere è quella di effettuare una indagine patrimoniale sul debitore (anche avvalendosi delle procedure oggi previste dal codice di procedura civile). Una volta individuati beni aggredibili sarà possibile agire in via esecutiva con un pignoramento.
Per quanto riguarda le spese del suo legale, le stesse sono certamente da Lei dovute (qualora, però, fosse stato redatto un preventivo e pattuito un importo a prescindere dalla liquidazione giudiziale, sarebbe tenuto a versare solo quello): quello a cui è stata condannata la controparte è un rimborso nei suoi confronti (a meno che il suo avvocato non si sia dichiarato antistatario).
Cordiali saluti
avv. Jacopo Mannini
il suo legale deve fare l'insinuazione al passivo, ossia la domanda per essere pagato dalla società, altrimenti... ......................il suo avvocato potrebbe soddisfarsi li'
Egregio signor Gaetano,
qualora non venisse data esecuzione spontanea alla sentenza, è da valutare di iniziare esecuzione presso terzi o immobiliare e /o mobiliare. Qualora il pignoramento risultasse negativo potrà chiedere il fallimento della società .
Quanto alla domanda della richiesta del suo avvocato delle spese liquidate in sentenza è Lei che è obbligato al pagamento delle competenze e poi rivalersi sulla parte condannata.
A disposizione per necessari chiarimenti
