Buongiorno, il giudice ha assegnato il diritto di abitazione, in sede di divorzio, alla mia ex coniuge ove svolge attività professionale avendo adibito parte di essa a studio legale come risulta consultando l'albo provinciale.L'immobile è di mia esclusiva proprietà e di questo uso non si fa menzione nella sentenza di divorzio. E' legittima la richiesta di revoca dell'assegnazione atteso che nella casa è ancora presente la figlia ultra maggiorenne ( laureata) ma non ancora autosufficiente donando a quest'ultima altro immobile ove trasferirsi?
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Egregio sig.Fados,ritengo che possa inoltrare la domanda giudiziale ma,per un parere realmente idoneo,dovrei conoscere gli atti.Cordialmente,avv.Alfredo Guarino
A prescindere dal fatto che la casa di abitazione sarebbe adibita anche a studio professionale, l'assegnazione in sede di divorzio è evidentemente collegata al collocamento prevalente della figlia a suo tempo minore. La richiesta di revisione delle condizioni è possibile, posto che nessuno può di fatto obbligare la figlia a trasferirsi altrove, ma tutto dipende dalle intenzioni di quest'ultima, o altrimenti è onere suo dimostrare che sia in realtà economicamente autonoma ovvero non si stia validamente adoperando per diventarlo.
Avv. Matteo Rondina