​Il contratto di sviluppo di App

Le App per smartphone e tablet si stanno diffondendo a ritmo vertiginoso. Nella regolamentazione sulla creazione di App vi sono molte caratteristiche del comune contratto di sviluppo del SW.

11 APR 2016 · Ultima modifica: 15 APR 2019 · Tempo di lettura: min.
​Il contratto di sviluppo di App

Se è vero che il Web ha messo a disposizione di tutti una quantità pressoché infinita di informazioni e che basta un click per avere una risposta su qualsiasi problema, è anche vero che ogni quesito legale e ogni problematica ha una propria specificità, non solo giuridica, meritevole di essere presa in considerazione insieme alle concrete esigenze del proprio assistito.

Sta di fatto che il mondo digitale, tra pregi e difetti, sottolinea le differenze, agli occhi di tutti, tra il professionista eccellente e quello semplicemente bravo, tra semplice professionalità ed eccellenza.

Questo vale in linea generale ma vale ancor più nell'attuale contesto di mercato sempre in crescita delle applicazioni in mobilità specifiche delle varie professioni, che permettono di avere una consulenza di qualsiasi genere in tempo reale. Questo significa che i cittadini, con dispositivi digitali mobili, sono in grado già di capire da soli dove cercare, dove andare, e dove mettere una firma; in questo scenario il professionista eccellente deve andare oltre la semplice consulenza legale e la soluzione della questione di diritto che è alla portata di tutti.

L'eccellenza si traduce infatti in un valore aggiunto che l'avvocato dà alla sua figura professionale e al suo mestiere, con spirito di servizio ma anche con creatività, originalità e competenza. Creatività, Condivisione e Conoscenza costituiscono il trinomio alla base dell'attività collaterale alla professione del sottoscritto con il proprio Centro Culturale Candide. In una società che si appiattisce sulle mere informazioni tecniche e standardizzate possedere una buona cultura generale è già un valore aggiunto.

Lo sviluppo e la creazione di App, vale a dire dei programmi che girano su piattaforme mobili (smartphone e tablet), è un'attività che si sta sviluppando a ritmo vertiginoso per le grandi potenzialità di mercato rese possibili da una platea di nuovi fruitori in mobilità sempre in aumento. Di conseguenza sempre più professionisti dell'informatica sviluppano App anche su commissione delle imprese.

Il contratto di sviluppo e creazione di applicazioni per mobile integra molte delle caratteristiche del comune contratto di sviluppo di software ma con ulteriori e specifiche problematiche.

Tutto questo presuppone un'assistenza legale che inizia con la redazione del contratto di sviluppo del SW ma che non si esaurisce in questo, dovendo accompagnare lo sviluppatore per mano fino alla compiuta e piena operatività della App.

In ogni caso ogni contratto avrà una sua specificità in relazione al tipo di App, alle sue caratteristiche tecniche e all'interfaccia grafica, intese tutte a soddisfare quella funzionalità definita dagli obbiettivi del committente o, per le App di serie e commerciali, dallo stesso sviluppatore.

Si presenta infine la questione della diffusione e della pubblicità della nuova App, che deve essere conforme a una serie di prescrizioni e certificazioni imposte dalle imprese proprietarie dei market store.

Sono molti quindi gli elementi e le variabili da considerare che sfuggono al diretto controllo delle parti e che non di meno devono essere disciplinate dal contratto, senza contare che l'applicazione deve essere e restare aggiornata nel tempo, con riferimento alle modifiche e agli aggiornamenti periodici dei sistemi operativi sui quali essa gira.

Bisogna poi conoscere le normative, non solo nazionali, in materia di proprietà intellettuale, concorrenza, pubblicità e protezione dei dati, essendo le App monitorate proprio sotto questo aspetto dalle autorità europee e internazionali, a causa della loro invasività nella privatezza dei cittadini: entrano in gioco molte più informazioni rispetto ai tradizionali browser Web, come la rubrica telefonica e la posizione geografica di chi usa il device mobile (smartphone o tablet), potendosi trasferire informazioni velocemente in vari luoghi e a gruppi di diversi soggetti istantaneamente.

Anzitutto bisogna sapere bene tutte le condizioni imposte dalle grandi multinazionali proprietarie dei sistemi operativi che fanno girare le App sugli smartphone, vale a dire Apple (iOS), Google (Android) e Microsoft, oltre ad altri player come Amazon e Facebook in forte sviluppo proprio sul mercato delle App. Sono regole presenti in tutte la parti del contratto, anche per quanto riguarda il regime fiscale di pagamento e le condizioni di vendita della nuova App che viene sviluppata: di conseguenza la libertà contrattuale dello sviluppatore è ridotta al minimo.

Da ultimo vorrei ricordare la necessità di disciplinare i diritti d'autore nel redigere un contratto di sviluppo software, categoria a cui appartiene, come ho detto, il contratto di sviluppo di App.

Teniamo in debito conto che il software trova protezione secondo la legge sul diritto d'autore, che lo qualifica come opera dell'ingegno di carattere creativo. Come tale, il SW trova tutela contro la riproduzione (totale o parziale) del codice sorgente.

Dato che il contratto di sviluppo del SW è un contratto atipico con il quale un soggetto committente incarica una software house o un singolo sviluppatore di progettare e realizzare un programma informatico che si adatti alle sue particolari esigenze, lo sviluppatore del programma corre il rischio di perdere ogni diritto di sfruttamento dei suoi codici, come avviene in genere quando un'opera dell'ingegno venga realizzata su commissione.

Una software house o un singolo sviluppatore che realizzasse programmi simili per diversi committenti, può avere interesse a mantenere il diritto di utilizzare porzioni dei medesimi codici. Nel redigere un contratto di sviluppo software è dunque importante stabilire prima quali siano le concrete esigenze delle parti anche con riferimento ai diritti di proprietà intellettuale.

Avv. Giovanni Bonomo

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Avv. Giovanni Bonomo

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