I figli potranno portare (anche) il cognome della madre

I genitori potranno decidere di dare il doppio cognome ai propri figli.

10 NOV 2016 · Tempo di lettura: min.
I figli potranno portare (anche) il cognome della madre

Storica sentenza della Corte Costituzionale che rende illegittima l'attribuzione automatica del cognome paterno.

L'8 novembre scorso, la Corte Costituzionale ha fatto chiarezza su un tema che, da molto tempo, aveva bisogno di una risoluzione: l'attribuzione del cognome della madre al figlio. Prima di questa storica sentenza, infatti, per consuetudine, il bambino riceveva automaticamente il cognome del padre. La Corte Costituzionale ha invece affermato che questa attribuzione è illegittima e ha decretato che i genitori hanno l'opportunità di attribuire al figlio sia il cognome paterno che quello materno, dando così la possibilità di utilizzare il doppio cognome. Nonostante ciò, in caso di mancato accordo fra madre e padre, prevarrà il cognome del secondo.

Prima di questa sentenza, che ora dovrà essere discussa in Parlamento, era possibile cambiare il cognome solamente rivolgendosi alla Prefettura e la decisione era del tutto discrezionale.

Il caso

Questa sentenza della Corte Costituzionale proviene dal ricorso presentato da una coppia italo-brasiliana residente a Genova, Marcello Galli e Manuela Magalhaes. I due chiedevano di poter dare il doppio cognome al proprio figlio. Questa richiesta era stata fatta non solo per una questione di parità ma anche per una semplificazione legata alla doppia cittadinanza del bambino, quella italiana e quella brasiliana. In Brasile, infatti, i figli portano sia il cognome materno che quello paterno. La Corte d'appello di Genova, però, aveva respinto la richiesta a causa della consuetudine esistente, la quale attribuisce automaticamente il cognome paterno. Poi la sentenza della Corte Costituzionale ha capovolto questa decisione.

Già nel 2006 la Corte si era trovata davanti a un caso simile. Pur considerando questa consuetudine come "retaggio di una concezione patriarcale della famiglia", aveva rinviato la questione al Parlamento. Nonostante ciò, la legge inerente al doppio cognome è ancora ferma da anni nelle aule. Secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa, dopo la sentenza, il marito della coppia italo-brasiliana ha affermato:

«Siamo consapevoli della nostra responsabilità nel consentire finalmente che, dopo ormai più di 37 anni dalla prima proposta legislativa in merito, siano sulla strada di una normazione che potrà tenere conto di questa storica decisione. Purtroppo, ancora una volta la Corte Costituzionale ha anticipato il Parlamento».

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