Sono un datore di lavoro accusato ingiustamente dal mio dipendente
Sono un datore di lavoro di un salone da barbiere. Il mio dipendente, assunto a tempo indeterminato da 7 anni, è in malattia da giugno 2022, e mi ha fatto recapitare da un avvocato una lettera in cui lamenta gravi irregolarità nella gestione del rapporto di lavoro. Tali irregolarità sono tutte TOTALMENTE INFONDATE. In particolare, il dipendente lamenta:
- Di fare da sempre straordinari non retribuiti. In realtà l'orario lavorativo del dipendente è conforme a quanto stabilito da contratto.
- Di aver notato in busta paga ferie e permessi mai usufruiti. In realtà, le ferie e i permessi che figurano in busta paga sono tutti stati utilizzati dal dipendente.
Per quanto sopra, chiede un risarcimento di 9.641,54 euro che il datore di lavoro deve al dipendente.
Come se non bastasse, il dipendente lamenta:
- Comportamenti da parte del datore di lavoro che hanno generato uno stato di ansia degenerato in una sindrome ansioso-depressiva che il dipendente sta curando con terapia farmacologica, che lo ha costretto in stato di malattia. Il certificato di malattia inviato dal dipendente ha come diagnosi “sindrome ansioso depressiva già in trattamento attacchi di panico”. Inutile dire che non c’è stato alcun episodio di questo tipo. Inoltre, sono a conoscenza del fatto che il dipendente soffre di attacchi d’ansia e di panico da molto prima di iniziare il rapporto lavorativo nel mio salone e che in 7 anni questo è il primo certificato medico che ricevo dal dipendente con questo tipo di diagnosi
- Infine, invita a cessare comportamenti diffamatori del datore di lavoro nei confronti del dipendente, di cui il dipendente è venuto a conoscenza, che hanno ulteriormente aggrevato la sindrome ansioso depressiva. Anche qui, completamente falso.
Come posso difendermi da tutte queste accuse non vere?