Separazioni tra conviventi

Inviata da Roberta. 28 set 2015

Buongiorno,
non so come aiutare mia sorella che ha una situazione difficile. Lei convive con il suo compagno e hanno due figli minori, lei non lavora e non ha un reddito, vorrebbe andarsene ma ha paura per i figli perché pensa che glie li possano portare via. Il problema è che lui è una persona violenta, ieri per una discussione gli ha rotto una costola, però lei non vuole andare in ospedale per non complicare le cose. Come posso agire siccome noi come famiglia non la possiamo aiutare economicamente per contattare un'avvocato per capire come procedere sul da farsi? Volevo capire: se effettivamente lei prende i figli e se ne va possono veramente portarglieli via? Non so proprio come muovermi e come aiutarla e soprattutto per i miei nipoti.
Grazie

Roberta

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Egr. Signora,
non solo sua sorella può tutelarsi, ma da quanto riferisce, DEVE tutelarsi.
Per il pagamento della parcella all'avvocato, potrà avvalersi dei benefici del patrocinio a spese dell'avvocato ove non lavori come riferito. La convivenza non richiede il procedimento di separazione, ella può allontanarsi dal marito con i figli ed invocare i mezzi di protezione. Sarebbe opportuno refertare in ospedale le lesioni riportate successivamente all'ultima aggressione ricevuta.
Laddove non ricorrano condizioni di pregiudizio per la prole e Sua sorella ha medie capacità genitoriali, si può escludere che i figli vengano allontanati.
Auguri

Avv. Angelo Cocozza

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È molto difficile che un Giudice possa sottrarre i figli alla propria madre. Ovviamente ci sono tutti i presupposti per lasciare la casa familiare con i figli e ricevere un mantenimento dal compagno che lavora. Occorre tuttavia che sia sua sorella ad entrare nell'ordine di idee di tutelare se stessa ed i propri figli poiché diversamente nessuno potrà aiutarla.

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Non si deve preoccupare per i figli, deve rivolgersi intanto all'Ordine degli avvocati del luogo ove c'è il tribunale competente, dove abita, e fare richiesta per il gratuito patrocinio. Farà poi un ricorso dove chiede collocazione figli presso di lei, anche al domicilio ove vivono che le sarà assegnato, con quota di mantenimento a carico di lui.

Resto a disposizione

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A fronte di una situazione di violenza famigliare documentata o documentabile (consiglio procurarsi certificati medici) sua sorella deve andarsene onde evitare conseguenze peggiori. La mancanza di lavoro non comporta il venir meno dell'affidamento dei figli.
Non essendo sposata tuttavia, il compagno dovrà mantenere solo la prole e non lei. Vi sono diversi metodi di tutela. Consiglio di rivolgersi ad un avvocato con sollecitudine.

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Gentile signora Roberta.
per quanto riguarda il problema di pagare un avvocato, sua sorella potrà senz'altro accedere al patrocinio a spese dei non abbienti, e quindi il difensore verrà retribuito dallo Stato.
Riguardo in particolare alla situazione, sua sorella dovrà necessariamente procedere davanti al tribunale sia civile (anche attivando i c.d. obblighi di protezione) che penalmente.

Non credo che rischi che le tolgano i minori.

Studio Legale Vitelli Avvocato a Latina

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Gentilissima Roberta,
è assolutamente opportuno che Sua sorella si rivolga con urgenza a un Avvocato per tutte le tutele del caso. Deve cessare di subire un'inaccettabile violenza sia per sé stessa che per i figli che non debbono vivere nel clima che descrive.
L'aspetto economico non è un problema: se Sua sorella è disoccupata e lo era anche nell'anno 2014 (ndr laddove nell'anno 2014 Sua sorella avesse lavorato, basta che il reddito non abbia superato l'importo di euro 11369,24) ha diritto al patrocinio a spese dello stato e cioè ad essere assistita da un Avvocato gratuitamente. Se vuole sarò ben lieta di aiurare Sua sorella: sono iscritta nell'Elenco Speciale degli Avvocati abilitati al patrocinio a spese dello Stato.
Per motivi pratici potrei assisterLa tuttavia se è residente a Pisa o in città vicine (es Lucca, Livorno, Firenze etc) Llddove Sua sorella fosse residente in città lontana dal mio Foro Le suggerisco di andare in Tribunale del luogo di residenza di Sua sorella e di chiedere presso il Consiglio dell'Ordine locale l'elenco degli avvocati abilitati. In alternativa potrà verificare la lista anche sul sito del predetto Tribunale.
Se ha necessità di chiarimenti o assistenza, non esiti a contattarmi ai miei recapiti telefonici pubblicati su questo portale.
Cordialmente

Avv. Silvia Parrini (Foro di Pisa)

Avv. Silvia Parrini Avvocato a Cascina

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Gentile signora,
in primo luogo consiglio a Sua sorella di procedere con una denuncia nei confronti del marito. Una volta fatto ciò si potrà procedere con la separazione giudiziale.
L'avvocato potrà essere scelto, stante le condizioni economiche di Sua sorella, tra quelli iscritti al gratuito patrocinio.
Rimango a Sua disposizione ai contatti riportati sul portale per qualsiasi chiarimento e e per eventuale assistenza.
Cordiali saluti

Avv. Enrico Lo Presti Avvocato a Palermo

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Gentile Roberta,
Se sua sorella è intenzionata a lasciare il marito perché violento può principalmente lasciare l'appartamento coniugale adottando alcune cautele affinché non appaia un abbandono del tetto coniugale, contemporaneamente chiedere al tribunale competente l'emissione di un provvedimento d'urgenza di allontanamento del marito dai luoghi da lei e dai figli frequentati .
Nel frattempo introdurre un ricorso per separazione giudiziale.
Tutto questo potrà essere fatto da un avvocato iscritto nelle liste del gratuito patrocinio.
Avv. Marina Ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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Buongiorno, premesso che bisogna vedere la situazione dal vivo, la cosa migliore é denunciare per ottenere allontanamento dalla casa e poi mantenimento figli. Può chiamarmi quando vuole.

Studio Legale Avv. Irene Bonora Avvocato a Bologna

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Sua sorella non perdera' i figli. Per le spese legali non è un problema perché si puo' un gratuito patrocinio. Si sporgere querela nei confronti suo cognato. Saro ' lieto di fornirle consulenza legale gratuita telefonica. Trovera ' il mio numero di cellulare digitando su google " avv. Francesco Parise ". Saluti

Avv. Francesco Parise Avvocato a Cosenza

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Gentilissima Roberta,
e' assolutamente opportuno che Sua sorella si rivolga con urgenza ad un Avvocato.Tranquillizzi pure Sua sorella e Le dica che non deve temere di "perdere" i propri figli.Sua sorella deve invece convincersi che permanere nella situazione di violenza descritta e' inaccettabile ed ingiusto per lei stessa ed anche per i figli: il clima di violenza e terrore arreca loro pregiudizio.Questo pensiero deve determinare Sua sorella a dire basta alla violenza del compagno.La Legge prevede diversi strumenti: si tratta soltanto di verificare, approfondite le circostanze, qual'e' la migliore soluzione del caso.
L'aspetto economico non e' un problema: se Sua sorella e' disoccupata ha DIRITTO AL PATROCINIO A SPESE DELLO STATO e cioe' alla difesa ed assistenza di un Avvocato gratuitamente.
Se Sua sorella risiede a Pisa o, comunque in una citta' non lontanissima da Pisa, saro' lieta di aiutarla: sono iscritta infatti nell'Elenco speciale degli Avvocati abilitati al patrocinio a spese dello Stato.
Laddove Sua sorella risiedesse in una citta' lontana da Pisa, vi potete rivolgere al Consiglio dell'Ordine degli Avvocati presso il luogo di residenza e li' potete richiedere la lista degli Avvocati abilitati al patrocinio a spese dello Stato.
A Sua completa disposizione per eventuale assistenza di Sua sorella oppure anche per chiarimenti.Mi puo' contattare ai recapiti telefonici pubblicati su questo portale.
Cordialmente.
Avv.Sikvia Parrini (FORO DI PISA)

Avv. Silvia Parrini Avvocato a Cascina

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Buongiorno
Se ci sono violenze in atto consiglio Sua sorella di denunciare immediatamente l'accaduto e, nel caso tema per l'incolumità, allontanarsi dalla casa coniugale intanto che vengono presi provvedimenti. Si rivolga subito ad un legale.
Cordiali saluti
Studio legale Vizzolesi

Studio Legale Vizzolesi Avvocato a Collecchio

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Buongiorno signora Roberta.

Se ci sono delle violenze, vanno refertate al Pronto Soccorso e poi vanno denunciate, specie se come descrive Lei il compagno, lo stesso è una persona violenta.
Sua sorella deve potersi affidare ad un legale che possa capire al meglio la situazione e consigliarLa per anche sentirsi protetta e supportata.
Non vi è motivo che perda i figli, ma in questo momento così senza definizione della separazione non deve lasciare la casa.
Può richiedere un ordine di allontanamento per tutelare se stessa e i minori se c'è questa situazione.
Per decidere al meglio cosa fare comunque la situazione va compresa appieno e quindi è indispensabile dare tutti i dettagli possibili.

Cordiali saluti.
Barbara Spinella

Avvocato Barbara Spinella Avvocato a Milano

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