Scioglimento comunicazione ereditaria
Sono coerede in comunione ereditaria (per 1/3) di appartamento sito in centro storico di importante città italiana. Altri eredi (1/3) ad oltre due anni dal completamento delle successione non esprimono la propria volontà in merito alla scioglimento della comunione ovvero oppongono assoluto silenzio a riguardo. L'appartamento è di non comoda divisione (anzi irrealizzabile peraltro immobile soggetto ai beni culturali) ed allo stato comporta solo oneri e rischi. Ho fatto valutare l'appartamento da una importante realtà che fa perizie per le banche, e anche da agenzie prestigiose, ottenendo valutazioni enormemente diverse. Ovvero queste ultime, che hanno anche clientela straniera, quotano la casa quasi il doppio rispetto alla prima. Faccio questa premessa per chiedere: in caso di divisione giudiziale l'esito finale è per forza di cose una vendita all'incanto che tiene conto solo di aspetti tecnici e non tiene conto della reale situazione di mercato (espressa dalle agenzie immobiliari) con rischio che vada all'asta per la metà praticamente del valore di mercato? Come posso scongiurare l'ipotesi che sia proprio questa la strategia dei coeredi che oppongono silenzio ovvero quella di poter poi rilevare il cespite partecipando direttamente o tramite sodali alla vendita ed ottenere l'appartamento a condizioni fuori mercato? Grazie