Ritardo ambulanza
Gentili Avvocati, circa un mese fa è venuto a mancare un mio famigliare, probabilmente a causa di un infarto. Da subito, l'operatore del 118 si è mostrato molto scortese, sottovalutando il caso e insistendo che non stessi fornendo indicazioni precise e dettagliate (quando in realtà ho comunicato, nonostante lo stato di comprensibile tensione, nome, cognome, età e le varie indicazioni di natura medica, poiché il paziente accusava un forte dolore toracico, respirava e non era cosciente). L'ambulanza, nonostante fosse notte e quindi non ci fosse nessun altro veicolo che potesse ostacolare il transito, ha impiegato 22 minuti per percorrere 2,33 km. Nell'abitazione erano presenti sia i carabinieri che un agente della polizia che sollecitavano continuamente i colleghi della centrale a mandare i soccorsi. Giunti a destinazione, gli operatori sanitari non hanno fatto altro che compiere un semplice massaggio cardiaco- senza la respirazione bocca a bocca e senza l'uso del defibrillatore, visto che il paziente è sprirato non appena hanno messo piede in casa. Dalla scheda che ci ha fornito l'ambulanza si è notato che il medico, probabilmente consapevole del ritardo e della sua negligenza, ha modificato l'orario di intervento anticipando addirittura l'ora del decesso. È emerso inoltre che al caso è stato assegnato un semplice codice giallo, nonostante fossero presenti tutti i sintomi caratteristici di un infarto. Da una descrizione sommaria del fatto, ritenete che si possa sporgere una denuncia o un esposto, anche per rispetto del defunto?