Ricorso al Giudice per la ripertizione delle spese condominiali per l'acqua

Inviata da Egidio Filippone. 11 mag 2019

Abito da quasi 30 anni da sola in un condominio di 16 appartamenti occupati perlopiù da famiglie di 4-5 persone, in qualche caso anche con animali.
Fino a qualche tempo fa il costo dell’acqua era così modesto da rendere tollerabile una ripartizione in parti uguali per ogni appartamento.
Con l’aumento esponenziale del costo dell’acqua è evidente che questa modalità non ha più alcuna ragione di essere anche se è contemplata dal Regolamento condominiale in vigore che per banali motivi di convenienza non si intende modificare occorrendo, oltretutto, l’unanimità.
Domanda: è lecito ed opportuno da parte mia ricorrere al Giudice per ottenere una più equa ripartizione, magari imponendo l’installazione di un contatore in ogni appartamento o, almeno, una ripartizione basata sul numero dei componenti il nucleo abitativo?

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Dovrebbe, in primis, portare all'attenzione del consesso condominiale, riunito in apposita assemblea, la problematica, chiedendo la deliberazione sul seguente ordine del giorno: installazione dei contatori in ogni singola unità abitativa.
Resto a disposizione per quanto potesse occorrere.

Studio legale Avv. Marco Mendo Avvocato a Savona

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Egregio Signor Filippone,
l’art. 1123 c.c. stabilisce che le spese condominiali debbono essere pagate in misura proporzionale rispetto al valore della proprietà di ciascun condomino.
Quindi normalmente le spese condominiali devono essere ripartite secondo le tabelle millesimali.
Bisogna però tenere presente che lo stesso art. 1123 c.c. stabilisce la possibilità di ripartire le spese in modo differente, tramite convenzione.
La convenzione può essere costituita, come nel suo caso, da un regolamento condominiale.
Pertanto la ripartizione delle spese per la fornitura di acqua in parti uguali, come effettuata dal Suo condominio, appare legittima.
Quindi per modificare la modalità di ripartizione di tali spese non appare possibile agire giudizialmente, ma appare necessaria una delibera assembleare.
A secondo del tipo di regolamento condominiale, le modifiche possono essere approvate a maggioranza o all’unanimità.
Le segnalo inoltre che, secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, se sono installati dei contatori che misurano il consumo dell’acqua di ciascun condomino, tali contatori dovranno essere utilizzatati per la ripartizione delle spese in base all’effettivo utilizzo dell’acqua (Cass. n. 17557/2014).
Ma anche per l’installazione dei contatori sarà necessaria una apposita delibera assembleare.
Cordiali saluti.
Avv. Giovanni Ciano

Anonimo-174005 Avvocato a Milano

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Ritengo che Lei abbia ragione , se non erro la Cassazione già intervenne in un caso similare e diede ragione al condomino che eccepiva l'ingiusta ripartizione delle spese dell'acqua sulla base non dell'effettivo consumo pro capite, misurato attraverso contatore presso ogni appartamento, ma attraverso altri criteri, come sembrerebbe nel caso che ci rappresenta

Avv. Antonio Cesarini Avvocato a Bergamo

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gentile egidio,
il caso esposto è davvero interessante e complicato e per poter esprimere un parere
con esattezza è bene che produca i documenti utili alla risoluzione della controversia.
Per cui il mio parere è di rivolgersi ad uno studio legale , il quale saprà assisterla nel migliore dei modi.
cordialmente
avv Francesco Colantonio

Avv. Francesco Colantonio Avvocato a Brescia

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