richiesta riconoscimento paternità

Inviata da michele. 5 ott 2017 Diritto di famiglia

circa 23 anni fa si presentò a casa mia una famiglia di una ragazza che avevo frequentato in poche occasioni solo per poche ore sostenendo che la ragazza era incinta da 6 mesi e che dovevamo sposarci. io impaurito scappai dai carabinieri sostenendo in loro presenza che giammai mi sarei sposato ma che nel caso fosse stato accertato la mia paternità ero pronto a riconoscere il bambino e partecipare per quello che potevo alla sua crescita ma mi fu risposto in presenza dei carabinieri che o mi sposavo oppure il nascituro non lo avrei dovuto neanche vedere. durante i primi anni dopo la nascita della bambina ci furono vari tentativi di avvicinarmi tramite la nonna ma mi fu sempre impedito dai fratelli tipi molto violenti che mi trasmerttevano una certa paura..a distanza di circa 24 anni mi è arrivata una raccomandata di uno studio legale dove mi si chiede un formale riconoscimento di paternità anche previ gli esami del caso. cosa posso fare e cosa prevede la legge, questa ragazza è stata educata da persone diverse da me per cui io non ho potuto partecipare alla sua educazione e di conseguenza la vedo come un'estranea, non ho nulla contro di lei ma non la sento come una figlia dice che lo ha saputo da poco invece lo ha sempre saputo che probabilmente il padre ero io. cosa prevede la legge? cosa posso fare e cosa mi devo aspettare?

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gentile Michele,
la legge italiana prevede che in caso di rifiuto da parte del padre di riconoscere il proprio figlio, la madre o il figlio possono agire in tribunale per ottenere una sentenza di accertamento della paternità: in buona sostanza la pronuncia del giudice si sostituisce essa stessa al riconoscimento e ha gli stessi effetti di tale dichiarazione. Questo è stato previsto perchè per la legge italiana il riconoscimento del figlio è un atto dovuto dal genitore e se omesso legittima i figli ad agire contro quest’ultimo per il risarcimento del danno, poiché è un'azione imprescrittibile per il figlio una volta divenuti maggiorenni.
Il riconoscimento giudiziale della paternità generalmente avviene per il tramite dell’esame di DNA disposto dal giudice; il rifiuto non giustificato a sottoporsi al test costituisce comportamento di ammissione tacita di riconoscimento della paternità.
Con la sentenza eccertativa della paternità scatta automaticamente l’obbligo per il padre di mantenere, assistere e crescere il figlio, partecipando alle spese a ciò necessarie, insieme alla madre e in relazione alle rispettive capacità economiche.
avv. Marina Ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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La ragazza può agire per ottenere una sentenza di accertamento di paternità. Generalmente l' accertamento di paternità avviene tramite esame DNA .Il rifiuto a sottoporsi a tale esame senza un valido motivo può costituire riconoscimento tacito di paternità .
Dall' accertamento positivo di paternità discende obbligo di mantenimento per la figlia se non è economicamente autonoma . .
Avv.Anna Maria Casadei

Studio Legale Avv Anna Maria Casadei Avvocato a Ancona

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Sarebbe importante sapere a nome di chi Le ha scritto l'avvocato. A nome del figlio maggiorenne o della madre?
Avv. Marco Rigoni

Studio Avvocato Marco Rigoni Avvocato a Brescia

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