Ho ricevuto una lettera da uno studio legale dove mi invitano a sottopormi a un test del dna per accertare un eventuale paterni .
Mi consigliate di aspettare gli eventi o accettare di sottopormi al test entro 15 giorni come mi si chiede?
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Buongiorno Michele,
Le consigliamo vivamente di consultarsi con un avvocato della Sua zona e poi decidere il da farsi.
I migliori saluti.
Studio Legale Giaccardi-Laurino
Buongiorno
Si dovrebbe rivolgere ad un legale e insieme decidere il da farsi per come meglio procedere .Il rifiuto di sottoporsi al DNA comporta accettazione tacita della sua paternità .Resto a sua disposizione per ogni chiarimento. AVV.GIOVANNA ORIANI
gentile Michele,
se la richiesta effettuata da tale studio legale in realtà è una convocazione per la comparizione in Tribunale per effettuare, nell'ambito di un procedimento ivi indicato, il test del DNA le consiglio di verificare lo stato della procedura e le richieste effettuate per poi valutare cosa fare, le ricordo però che qualora si trattasse di una azione per il riconoscimento giudiziale della paternità il rifiuto non giustificato a sottoporsi al test potrebbe costituire comportamento valutabile dal Giudice come tacito riconoscimento della paternità. In buona sostanza basta il semplice rifiuto a sottoporsi all’esame del DNA per far dichiarare, al giudice, la paternità e il cosiddetto rapporto di filiazione.
Se, invece, nella missiva vi è un invito semplice ad effettuare tale test può fare le opportune valutazioni in maniera svincolata da effetti giuridici.
avv. Marina Ligrani