Relazioni padri-figli

Inviata da Giardini dell'Incanto. 1 gen 2021

Buongiorno, sono una donna di 39 anni, sono single, faccio l'impiegata in un Comune e ho un contratto a tempo pieno e indeterminato. Godo di buona salute e dalla nascita vivo nella casa dei genitori. Anche i miei genitori godono di buona salute e non abbiamo mai avuto problemi economici. Da qualche tempo ho manifestato la volontà di andare a vivere da sola sia per potermi finalmente costruire una mia vita sia per potermi avvicinare al lavoro dal momento che attualmente devo fare parecchie ore di viaggio con i mezzi pubblici (più o meno anche con l'auto) per raggiungere il posto di lavoro e non posso immaginare di continuare così ancora per molti anni. Mio padre, però, si oppone strenuamente alla mia volontà di andare a vivere da sola.. Dal momento che so di essere nella ragione, ho pensato di pagarmi da sola tutte le spese per l'acquisto di un monolocale vicino al mio luogo di lavoro (la palazzina che lo ospita sarà terminata a giugno del 2022) ma il dramma è che mio padre non vuole nemmeno che io utilizzi i miei soldi per acquistarmi questo monolocale. Nel momento in cui dovesse scoprire che ho aperto il mutuo, magari all'apice dell'ennesimo litigio, potrebbe arrivare a buttarmi fuori di casa pur sapendo che attualmente non ho un luogo dove andare? Pure nella mia situazione il fatto che sono maggiorenne e che ho un lavoro che mi garantisce un'indipendenza economica potrebbero passare dall'essere miei punti di forza a miei punti di debolezza, tali da giustificare la reazione di mio padre? Ho letto che i genitori che buttano fuori di casa i figli nelle mie condizioni devono lasciare loro un congruo tempo per trovare una sistemazione idonea prima di allontanarli di casa. Potrei dire a mio padre che è mio diritto restare nella casa dei genitori finche non sarà pronto e arredato di massima il monolocale che mi sono comprata coi miei soldi?
Grazie mille.
Cordiali Saluti

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Gentile Signora,
non vi è alcun diritto da parte Sua di rimanere nella casa dei genitori e a tal proposito Le segnalo tra le altre la sentenza Cass civ., 20 agosto 2014 n. 18076 sul dovere di autoresponsabilità che incombe sui figli maggiorenni che non possono pretendere la protrazione dell’obbligo al mantenimento oltre ragionevoli limiti di tempo e di misura, perché “l’obbligo dei genitori si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione” che a 39 anni non piò certo essere più evocato.
A Sua disposizione per ogni chiarimento.
Cordialmente

Avv. Emanuela Pesce Avvocato a Milano

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