Può rimanere in carcere?

Inviata da gino. 2 nov 2016 Diritto penale

Questa donna ha fatto chemio a giugno per una leucemia (cellule capellute) e per un raptus ha accoltellato un suo conoscente per un debito verso di lui di 20.000€. Può rimanere in carcere? Non rischia di morire visto che è una persona esile e fragile? La persona accoltellata è fuori pericolo.

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Egregio Sig. Gino,solo una perizia medica che accerti l'incompatibilita' della patologia con la condizione carceraria ,risolverebbe la questione sotto questo profilo;altrimenti possono valutarsi altre vie per una revoca o modifica dell'ordinanza custodia le. Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Concordo e confermo quanto già detto dai colleghi.
Bisogna effettuare una perizia per accertare l'incompatibilità della sig.ra con il regime detentivo.
Resto a disposizione per ogni chiarimento o necessità.
Cordiali saluti.

Avvocato Simonetta Lo Re Avvocato a Milano

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Gentile Gino,
le poche informazioni che fornisce (per esempio non specifica se la signora ha reso interrogatorio, non dice se la signora è incensurata o pregiudicata) mi consentono di esprimere un parere che sarebbe potuto essere di tenore diverso se, ad esempio, lei avesse scritto che la signora è già stata condannata per reati contro la persona (omicidio, lesioni) o per altri reati (in tal caso sarei stata più propensa a valorizzare la questione della salute ed a suggerirLe di chiedere una consulenza tecnica d'ufficio per valutare l'eventuale incompatibilità).
L'amministrazione penitenziaria, comunque, ha l'obbligo di prestare la necessaria assistenza sanitaria a tutti i detenuti; solo qualora ciò non sia possibile, allora si può parlare di incompatiblità con il carcere. Al di là di questo aspetto, però, ritengo che in questo caso il delitto sia maturato in un contesto di tale disperazione, che il Gip potrebbe, sin da subito, rivalutare la possibilità di salvaguardare le esigenze cautelari attenuando la misura del carcere e sostituendola, ad esempio, con quella degli arresti domiciliari, con permanente autorizzazione a recarsi presso l'ospedale dove le vengono somministrate le cure, previa comunicazione al presidio di polizia preposto ai controlli. Dopo la L. 16 aprile 2015, n. 47, infatti, l'applicazione della custodia cautelare in carcere è molto più difficile, perché ora la legge prevede che le situazioni di concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato non possono essere desunte esclusivamente dalla gravità del titolo di reato per cui si procede. In conclusione, pertanto, ritengo che un'istanza di sostituzione della custodia cautelare in carcere con altra meno afflittiva potrebbe trovare accoglimento presso il Gip.
Nella speranza di esserLe stata d'aiuto, saluto cordialmente.

Studio legale Adele Manno Avvocato a Catanzaro

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concordo con il Collega, solo una consulenza sulle condizioni di salute della signora può decretare un'oggettiva incompatibilità con il regime carcerario... Se tale strada le dovesse apparire troppo lunga, si potrebbe far ricorso ad altri modi e/o strumenti per tentare almeno una modifica della misura.

Avv. Maria Teresa Flammini Avvocato a Roma

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