mi trovo in questa situazione:
al momento sono in malattia per problemi alla schiena e considerando le cure che dovrò fare ne avrò ancora per una settimana o due.
Subisco continue telefonate dal datore di lavoro per chiedere nozioni sugli adempimenti dello studio e per sapere quando tornerò a lavoro anche se ho comunicato per tempo numero di protocollo e rispettive date.
Posso rifiutarmi di rispondere o vado incontro a qualche sanzione-provvedimento?
Ultima cosa, stavo pensando di provvedere con le dimissioni il prossimo mese, se non rispetto il preavviso a cosa vado incontro oltre alla trattenuta per mancato preavviso di 15 g? il datore può citarmi in giudizio per danni? lui dice che non è tenuto a pagarmi l'intera mensilita compreso tfr ecc ecc..
grazie mile a tutti
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Salve, ritengo che rispondere al datore di lavoro per fornire informazioni lavorative che consentano
Alla ditta il prosieguo della propria attività sia doveroso per un dipendente. Per quanto attiene il discorso delle dimissioni, ipotizzando che il Suo sia un rapporto di lavoro subordinato, l'unico rischio delle dimissioni senza preavviso è il pagamento della relativa indennità. Il termine è indicato nel CCNL di categoria. Infine le dimissioni con giusta causa, se ce ne fossero le condizioni, consentirebbe di non versare l'indennità mentre quelle senza potrebbero comportare la perdita dell'indennità di disoccupazione. Saluti
Buongiorno. Se lei è in malattia le sarà corrisposto lo stipendio come di prassi ( la legge prevede che il pagamento della malattia venga effettuato in parte dall’Inps e in parte dal datore di lavoro). Per la generalità dei lavoratori, dal quarto giorno (i primi tre giorni sono di “carenza” e se previsto dal contratto di lavoro verranno indennizzati a totale carico dell’azienda) e cessa con la scadenza della prognosi (fine malattia). Se deciderà di presentare le dimissioni dovrà consentire il preavviso lavorato. I giorni di preavviso sono previsti dal tipo di contratto ( che nel suo caso non so se siano effettivamente 15 , per cui le suggerisco di sentire dal sindacato da cui è assistita od in mancanza potrà lei verificare dalla sua lettera di assunzione e /o o dalla contrattazione collettiva se esistente ). Può optare anche per non lavorare il preavviso ma in questo caso il datore di lavoro le decurterà lo stipendio nell’importo relativo al preavviso non lavorato. Il datore di lavoro è tenuto a pagarle lo stipendio che le compete, così come il TFR previsto dal contratto. I contratti prevedono tempi diversi per il pagamento del TFR ( a volte 30 giorni dopo la risoluzione del contratto, a volte 2 mesi etc etc.). Quanto infine alla questione se è tenuta a rispondere alle pressanti telefonate, ovviamente le rispondo di no, tanto più se intende presentare le dimissioni. Non mi sembra che il suo comportamento, per quanto indicato nella sua richiesta, sia passibile di sanzioni da parte del datore di lavoro. Distinti saluti.