Posso denunciare mio padre per violenza psicologica?

Inviata da Alice. 1 mag 2020

Buongiorno. Cercherò di riassumere nel modo più chiaro possibile.

Sono la prima di tre fratelli.
Nei miei primi 10 anni di vita mio padre è stato molto severo e autoritario: Ci sgridava spesso urlando e arrivava sempre alle mani. Per esempio ci chiudeva in una stanza buia per pomeriggi interi, ci picchiava anche in luoghi pubblici e con altri parenti presenti. Ci forzava a finire quello che avevamo nel piatto, è arrivato a metodi molto violenti. Ha sempre voluto dimostrare il suo potere su di noi sminuendoci e offendendoci davanti agli altri.
Meritavamo il suo affetto solo se facevamo esattamente quello che ci ordinava.
Questi comportamenti sono sempre stati giustificati da mia madre come suo “carattere”. Lui diceva che lo faceva per il nostro bene.

Crescendo, le cose sono cambiate ma in peggio. La violenza non era più fisica ma psicologica.
A partire dalla mia prima adolescenza e durante tutti questi anni ha esercitato il suo potere con le minacce. Mi ha chiusa fuori casa varie volte, obbligandomi a dormire in giardino (ero già maggiorenne), mi ha incolpata dei problemi coniugali avuti con mia madre, mi ha incolpata dei problemi scolastici di mio fratello, mi ha incolpata di ogni sfortuna successa.
Ancora oggi, quando faccio la doccia, spegne la caldaia perché “non merito una doccia calda”, non accetta che io abbia i miei spazi, ha sequestrato tutte le chiavi delle porte di casa cosicché nessuno possa chiudersi in camera o bagno.
Questi episodi sono all-ordine del giorno e non starò ad elencarli tutti.

Inoltre, visti i continui scontri tra di noi (Sono sempre stata l’unica in famiglia ad affrontarlo, gli altri fanno finta di niente), non mi rivolge la parola da circa cinque anni. Io ora ne ho 23 e continuo a vivere in casa con la mia famiglia perché devo finire gli studi universitari e non posso permettermi un affitto.

Ho consultato uno psicologo e mi ha confermato la situazione che avevo già chiara, mio padre soffre di depressione da anni e sta sfogando su di me tutto ciò che non riesce a dire.

Non posso più sopportare questa situazione, ho pensato di rivolgermi ai servizi sociali o ad un avvocato, ma ho paura che sia inutile, ho paura di perdere solo denaro e i pochi famigliari che capiscono il mio problema, non sono d’accordo.

Mia madre continua a ignorare la situazione, provo spesso a farle capire la gravità ma lei è convinta che un uomo a cinquant’anni non si possa cambiare e a lei va bene così.

Con i miei fratelli non è così duro come con me, ma spesso ha dei comportamenti tipici di una relazione tossica.

Economicamente i miei non mi aiutano da quando ho 19 anni. Vitto e alloggio si, ma tutto il resto è a carico mio. Lavoro part time e questo sta rallentando gli studi. Sto pensando di mollare l’università e trovarmi un lavoro così da poter trasferirmi lontano da loro.

Cosa posso fare?

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Gentile Alice,se non vuole finire ospitata in un centro di assistenza alle donne maltrattate (l'opposizione degli altri familiari renderebbe difficile l'allontanamento di Suo padre dalla casa)Le consiglio di laurearsi al più presto e di rendersi economicamente autonoma,in modo da poter andare in un'altra abitazione e promuovere,se ne ha le prove (posso consigliarLe come raccoglierle se mi chiama),ogni idonea azione in sede civile o penale per conseguire il giusto risarcimento cui ha diritto.Cordialmente avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Può senz'altro fare denuncia per maltrattamenti in famiglia. Gli assistenti sociali sula base della denuncia possono offrirle un alloggio in struttura protetta. Importante una relazione psicologoca
Inoltre in questi casi è possibile se Lei risiede in Piemonte anche aderire ad un fondo per le donne vittime di violenze che le coprono tutte le spese legali con avvocato iscritto all'apposito albo. Altrimenti da quello che scrive dovrebbe avere accesso al gratuito patrocinio. Se volesse approfondire, mi contatti pure. Avv. Alessia Lato

Avv. Alessia Lato Avvocato a Novara

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