Patto di Famiglia e Eredità

Inviata da Barbara. 13 gen 2017 Eredità

Gentili Avvocati, chiedo abbastanza urgentemente la vostra opinione in merito: devo sposarmi tra qualche mese con un ragazzo che è stato fatto "molto velocemente" oggetto di patto di famiglia dal padre imprenditore. Per prima cosa, un mese fa, è stato portato da un notaio e convinto a regalare al padre stesso con atto di donazione la sua quota societaria del 25%, con valore attuale di 300.000 euro. Circa un mese dopo questa donazione (a detta del notaio uno step in più necessario per non pagare tasse), si perverrà fra pochi giorni al patto di famiglia vero e proprio. In esso il padre cede il suo 75% di società al fratello maggiore del mio ragazzo, quota che "teoricamente" il fratello compera dal padre, con una cifra annuale pattuita in 100.000 euro annui, ma solo finché il padre ottantenne è in vita. Nella stessa sessione notarile, il padre fa testamento, in modo da stabilire con sua volontà segreta la distribuzione post mortem di queste quote annuali (il fratello maggiore vive con il padre, e secondo me sono d'accordo tutti alla grande e già sanno dove andrà a parare il testamento paterno, visto che il mio ragazzo non ha figli mentre suo fratello ne ha tre, di cui uno maggiorenne) Nello stesso patto di famiglia, il padre cede tutta la villa con piscina di sua proprietà sempre al fratello maggiore imprenditore, che già ci vive e ne gode, lasciando a compensazione al mio ragazzo un terreno agricolo, passato dal Comune come potenzialmente edificabile e su cui grava anche una specie di contestazione, in quanto le tasse che ci si paga sopra sono più alte rispetto a un terreno agricolo,per via dell'edificabilità rilasciata dal comune, ma a tutti gli effetti terreno totalmente mancante di opere di urbanizzazione, (circa 400.000 euro di ulteriori lavori prima di iniziare a lottizzare, dai 10 ai 15 lotti) e valutato al momento circa 500.000 euro in quanto terreno agricolo, vigneto immerso nella campagna, senza strade, senza ferrovia, senza mezzi pubblici. Nel patto inoltre sarà stabilito che il mio ragazzo potrà avere da subito la delega a vendere questo terreno per una somma non inferiore a un milione e mezzo, (le agenzie immobiliari gli stanno già ridendo in faccia) e in seguito alla riuscita vendita o alla morte del padre, il padre stesso, a compensazione appunto, darà al mio ragazzo il guadagno derivante dalla sua parte di terreno. La compensazione al mio ragazzo da parte del fratello maggiore consiste in questo patto in un impegno a versargli 5.000 euro al mese per i prossimi 5 anni, comunque fino ad arrivare a 300.000 euro, valore della quota da lui donata. Sempre il fratello maggiore, a compensazione della villa bifamiliare con giardino e piscina, alla vendita del terreno lascerà al mio ragazzo la sua quota del 25% del vigneto. In tutta questa storia a mio parere illegale oltre che vergognosa, dove si collocano i futuri eredi del mio ragazzo, ovvero, io in quanto ipotetica futura moglie se ci sposiamo fra qualche mese, e eventuali figli che potrebbero sopraggiungere tra me e lui? E ancora, se resto vedova io di lui, soprattutto prima dei 5 anni pattuiti per il versamento, o prima della morte di suo padre, che diritti ereditari ho, in tutto questo pasticcio? E dopo? Possedere questo terreno alla morte del padre, non poterlo vendere, non riuscire a venderlo, porterà a mio marito e a me se sposata, magari in comunione dei beni, delle tasse, degli oneri? Rimarrò legata a doppio filo ai capricci di questa gente, al potere del fratello maggiore, una volta sposata a quest'uomo? E' legittimo stabilire in un patto che sotto al milione e mezzo non puoi vendere un bene che a detta di tutti ne vale 500.000 ? Che faccio se il mio ragazzo non vuole allegare una perizia del terreno al patto perché "si fida" che poi "in famiglia" "tra persone che si vogliono bene" "ci si mette sempre d'accordo"? E se un giorno resto vedova, io mi fido di gente simile? Che ne è degli eredi del mio ragazzo, ovvero di me che divento moglie, dei figli che potrebbero arrivare? Un'agenzia immobiliare ci ha consigliato di allegare al patto la valutazione attuale del terreno, certificata e valida in tribunale, ovvero terreno agricolo, 500.000 euro circa. Si possono mettere clausole del genere in un patto, ovvero "non lo vendi al di sotto del milione e mezzo", quando il bene al momento vale un terzo? Il mio ragazzo non ne vuole sapere di ascoltarmi perché in tutto questo schifo lui "si fida" e "non si osa" a parlare chiaro con il padre. Io invece sono molto preoccupata. Non sono una donna abbastanza forte economicamente da sobbarcarmi le eventuali spese di una simile schifezza di terreno nel caso non lo si possa vendere per i prossimi 15 anni. Non si può fare niente per opporsi a simili ingiustizie? O forse mi sbaglio, è tutto giustissimo e non posso farci niente? Chiedo un parere, spero tanto in risposte che mi aiutino a fare chiarezza legale. Grazie!

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Gentile signora Barbara,Le posso solo dire che,in caso di morte del Suo prossimo marito,Lei subenterebbe come erede nei suoi diritti;il patto di famiglia che ha indicato suscita molte perplessita' e dovrei conoscere l'esatto valore di tutti i beni societari per potermi esprimere compiutamente,profilano si allo stata vari profili di illiceita'.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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