Parcella avvocato in caso particolarmente compicati
Buonasera. In un incidente stradale ho subito gravi lesioni alla mia persona. Il mio primo avvocato, seguendomi nella pratica fino alla prima offerta della assicurazione è riuscito a farmi ottenere circa 50000 euro trattenuti in acconto e ha voluto una parcella (a mio avvisa molto bassa) di circa 3500 euro. Essendo questo avvocato andato in pensione, sono stato seguito per le trattative stragiudiziali da un altro nuovo avvocato. Il preventivo firmato recitava che il compenso era 200€ + il 10% in caso di una eventuale transazione. L'assicurazione rifiuta la trattativa. A questo punto pago 200€ e iniziamo la procedura del procedimento civile con un preventivo firmato dove sono indicate le 4 fasi del processo (studio, introduttiva, istruttoria, decisionale) e dice che il compenso sarà 10000€, in caso di vittoria aumentato del 70% (17000) oltre 15% di spese, 4% di cassa e 22% di IVA. Facciamo l'atto di citazione e fissiamo la prima udienza. A questo punto, inaspettatamente, il liquidatore chiama l'avvocato facendo una proposta secondo lui vantaggiosa e si accorda per una transazione di 73000€ (55000€ a mio favore e di 18000€ a suo favore, non specificato però dalla assicurazione ma dettomi dall'avvocato a voce). Premettendo che a lui avevo già pagato 802 euro, premettendo che io ho avuto spese mediche per circa 20000 euro che sono comprese nella liquidazione, in totale a me rimane una liquidazione netta di 35000 euro oltre ai 50000 ricevuti già in acconto. A questo punto io faccio la domanda, secondo me fondata, che secondo me quello che lui vuole come parcella è sproporzionata in quanto non si va più a giudizio ma si è concluso tutto extragiudizialmente. Lui per tutto punto dice che la sua parcella non è trattabile. Secondo voi è corretto il suo comportamento o può essere segnalato al consiglio di disciplina dell'ordine provinciale? Faccio questa domanda perchè in realtà il contratto del primo grado di giudizio non viene portato a termine in tutti i suoi punti... Io non dico di pagarlo poco, ma quantomeno di pagarlo per ciò che ha realmente fatto e non per un preventivo che fa riferimento a compensi che avrebbe guadagnato nel caso di vittoria in primo grado di giudizio civile; infatti la sentenza n°181/2014 del 12.12.2014 del CNF recita che costituisce illecito deontologico la condotta dell'avvocato che chieda un onorario eccessivo rispetto all'attività effettivamente svolta, pur se concordata con il cliente. Volevo chiedervi se questo può essere il caso dato che, in genere, viene liquidato il 10% come infatti era il contratto extragiudiziale. Grazie dell'attenzione e scusate la tediosità.