Padre etilista che non vuole curarsi

Inviata da Giovanni. 19 mag 2020

Buonasera le scrivo per una situazione molto complicata. Da ormai qualche anno mio padre si ubriaca e inizia a farneticare accusando me mia madre e mia sorella di cose assurde. È aggressivo, nonostante non sia violento fisicamente, ed e impossibile parlargli. Abbiamo contattato il sert della zona ma non volendosi curare nessuno viene da noi. Volevo sapere se legalmente possiamo fare qualcosa. Non trovo giusto dover continuare a subire le angherie di una persona che perdipiu non vuol curarsi, mettendo noi e lui in una situazione impossibile.
Premetto che io ho 26 anni ma non ancora un lavoro stabile, tuttavia potrei andarmene da casa avendo qualche risparmio. Ma soprattutto il problema e che anche quel lavoro a tetmine che ho mi diventa un inferno in quanto ogni volta che mio padre e ubriaco devo rientrare prima perchè o da in escandescenze o si scorda ad es. di qualcosa che cucina. Volevo quindi sapere dato che mette pure a repentaglio la nostra incolumità e comunque mi mette pure a rischio di perdere il lavoro, se la legalmente possiamo fare qualcosa al di la di ricorrere alle forze dell ordine che però non risolvono certo il problema a meno non sia un emergenza.
La ringrazio

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Buonasera Giovanni.
Gli artt. 342 bis e ter c.p.c. disciplinano gli ordini di protezione contro gli abusi familiari. In sostanza, quando la condotta del coniuge o di altro convivente (in questo caso, suo padre) è causa di grave pregiudizio all'integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell'altro coniuge o convivente (lei, sua madre e sua sorella) si può ricorrere al Tribunale del luogo di residenza affinché ordini al responsabile la cessazione della condotta e l'allontanamento dalla casa familiare.
Nel decreto di accoglimento il Giudice determina le modalità di attuazione dell'ordine di protezione, che può esseree eseguito anche con l'ausilio della forza pubblica e dell'ufficiale sanitario, e può altresì disporre l'intervento dei servizi sociali del territorio o di un centro di mediazione familiare.
Sperando di esserle stata utile, la saluto cordialmente.

Avv. M. Valentina Caredda

Avv. M. Valentina Caredda Avvocato a Quartu Sant'Elena

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Buonasera Giovanni.
Gli artt. 342 bis e ter c.p.c. disciplinano il c.d. ordine di protezione contro gli abusi familiari. In sostanza, quando la condotta del coniuge o di altro convivente (in questo caso suo padre) è causa di grave pregiudizio all'integrità fisica o morale ovvero alla libertà dell'altro coniuge o convivente (lei, sua madre e sua sorella) si può proporre ricorso al Tribunale del luogo di residenza chiedendo che venga ordinata la cessazione della condotta pregiudizievole e l'allontanamento dalla casa familiare del responsabile.
Se la domanda è accolta e il destinatario non la esegue sarà perseguibile ai sensi dell'art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) su querela della/e persona/e offesa/e.
Sperando di esserle stata utile, le porgo cordiali saluti.

Avv. M. Valentina Caredda

Avv. M. Valentina Caredda Avvocato a Quartu Sant'Elena

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Gent.mo sig. Giovanni,
credo che per rispondere al suo quesito sia necessario esaminare attentamente il caso, e capire se a suo padre è stata diagnostica una patologia.
Ad ogni modo le comunico che ci sono degli interventi che le autorità sanitarie possono adottare in caso di urgenza, tipo il trattamento sanitario obbligatorio.
Ritengo però che per una possibile soluzione lei debba valutare se nominare a suo padre un amministratore di sostegno, e iniziare un percorso di cure e aiuto a favore dello stesso.
Resto a sua disposizione in caso di necessità.
Cordiali saluti

Studio Legale Politi Avvocato a Pietrasanta

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Buongiorno sig. Giovanni,
le soluzioni prospettabili nel suo caso potrebbero essere:

1) lasciare la casa ove vive, ma mi par di capire che Lei non abbia la forza reddituale adatta a far fronte da solo a tutte le spese che tale scelta comporterebbe

2) Ricorrere ad TSO (trattamento sanitario obbligatorio) qualora vi siano i presupposti.

3) denunciare suo padre per il reato di maltrattamenti in famiglia. In tal caso verrà allontanato dalla casa in cui vivete.

Non vedo altre possibili strade.
Resto a Sua completa disposizione.
Avv. Eleonora Ligorio (Padova)

Avvocato Ligorio Eleonora Avvocato a Limena

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Buonasera,
l'unica cosa che potete fare è richiedere un TSO ( trattamento sanitario obbligatorio) al vostro Comune di residenza.
Il TSO è disposto dal Sindaco, e ha come obiettivo quello di curare le persone che rifiutano le cure e che con il loro comportamento rischiano di essere una minaccia per gli altri e per sé stessi.

Resto a Sua disposizione e La saluto cordialmente.
Avv. Fabio Casaburo

Studio Legale Casaburo Avv. Fabio Casaburo Avvocato a Torino

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