Ordine di acquisto autovettura
Buongiorno,
al 10 settembre corrente anno formulavo ordine di acquisto di una vettura da ordinare alla fabbrica non essendone disponibile modello richiesto in concessionaria.
La parte analitica recava il parametraggio di costo nel quale compariva, tra le varie, quella del contributo statale ex art. 44 L. 77/2020 per euro 1500 con apostilla, a latere, determinante l'erogazione dello stesso previa disponibilità fondi.
Seguentemente ricevo chiamata dalla concessionaria che comunicava l'arrivo dell'auto molto tempo prima di quello paventato (dato l'ordine direttamente alla fabbrica nel difficile periodo di pandemia) e la non accettazione del contributo ma, pur non dovuto, la concessionaria andava incontro al cliente offrendosi di pagarne la metà.
Sembrerebbe un nobile gesto presto svanito quando al mio rilevargli che, secondo normativa e articoli di contratto avrebbero dovuto notiziare il cliente tramite raccomandata corredata della ricevuta di ritorno della non accettazione del contributo richiesto perché, come novella legislativa recita, in tal caso l'ordine di acquisto decade divenendo nullo rimanendo esclusiva facoltà del cliente decidere se riformulare una ex novo ordine di acquisto alla condizioni del dato momento indi da non considerare assolutamente una dinamica di prosieguo della precedente ma una eventuale nuova contrattualità.
La risposta della concessionaria alla mia missiva di richiesta chiarimenti fu vaga inutile inadeguata ed imprecisa facendo finta di nulla sorvolando ogni mia domanda.
Recatomi in concessionaria vedo l'agente ripresentarsi una seconda contrattualità con la data della prima da lì ragionevolezza arguisce la truffa.
Speravano che io firmassi la seconda contrattualità (ricordo mio esclusivo diritto e facoltà non loro prerogativa) così da dire "vabbè, se ci casca, firma una cosa datata come la prima da potere dire lei signor tizio e Caio non ha mai firmato un contratto di cui lamenta" fortuna volle non firmarsi nulla portandolo a casa per ragionarci.
Scrivo una seconda missiva di richiesta chiarimenti evidenziandogli la truffa è molte altre scorrette comportamentalità.
Nessuna riposta
Non volendo restare in un'attesa interminabile posso retrocedere chiedendo indietro la caparra versata ll'ordine di acquisto avendo avidenziato a loro l'inosservanza del non avere comunicato come normativa richiedeva la non accettazione dell'incentivo statale con raccomandata corredata della ricevuta di ritorno ed il tentativo di truffa ?
Ringrazio