Mio fratello ha grossi problemi: economici, di droga, con la sua ex moglie, con l'avvocato. I nostri genitori sono deceduti, siamo solo io e lui. Lui pretende il mio aiuto, ma la realtà è che io sono stufo e nemmeno se lo merita, il mio aiuto. Nella mia posizione, ho qualche obbligo nei suoi confronti? Grazie
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Buongiorno,
suo fratello potrebbe pensare di chiederle gli alimenti.
In materia vige un preciso ordine dei soggetti obbligati. Infatti ai sensi dell'art. 433 c.c all'obbligo di prestare gli alimenti sono tenuti, nell'ordine:
1) il coniuge; 2) i figli [legittimi o legittimati o naturali o adottivi] anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi [anche naturali]; 3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimo, anche naturali; gli adottanti; 4) i generi e le nuore; 5) il suocero e la suocera; 6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.
Come noterà i fratelli sono gli ultimi chiamati all'obbligo. Aggiungo infine, avendo suo fratello una ex moglie, che l'obbligo alimentare perdura finché vi è il matrimonio (quindi anche in caso di separazione). In caso di divorzio esso viene a cessare, ma può essere sostituito dall'assegno divorzile.
A disposizione per chiarimenti ai miei recapiti sul portale
Cordiali saluti
Gentile Giovanni,
L'art. 433 prevede l'elenco tassativo delle persone tenute al mantenimento dei propri parenti, a seconda del grado di parentela e quindi di vicinanza familiare, al sesto ed ultimo posto, la legge mette i fratelli.
L’art. 439, inoltre, restringe la misura del mantenimento, specificando che gl alimenti, tra fratelli, sono dovuti «nella misura dello stretto necessario».
Prima dei fratelli, ad ogni modo, vengono il coniuge, i figli, i genitori o gli ascendenti in mancanza di genitori, i generi, i suoceri.
Se esiste un parente o affine appartenente a questa categoria i fratelli sono esclusi dal mantenimento, se non esiste, tuttavia, il mantenimento può essere chiesto anche ai fratelli.
Lei non specifica se suo fratello è naturale o legittimo.
La distinzione è fondamentale perché nel caso dei fratelli legittimi, cioè nati da genitori uniti in matrimonio, l’obbligo esiste sicuramente invece nel caso dei fratelli naturali, nati ad esempio all’interno di una convivenza, non è così automatico l’obbligo di mantenimento.
Va da sé che se suo fratello è tossicodipendente e potrebbe valutare l'ipotesi di una struttura specializzata e collocarlo lì non dovendo per forza tenerlo in casa sua.
Per approfondire mi contatti.
Buonasera,
Ai sensi dell'art. 433 c.c. sono tenuti a prestare gli alimenti nell'ordine:
1) il coniuge 2) i figli [legittimi o legittimati o naturali o adottivi] anche adottivi, e, in loro mancanza, i discendenti prossimi [anche naturali] 3) i genitori e, in loro mancanza, gli ascendenti prossimo, anche naturali; gli adottanti 4) i generi e le nuore
5) il suocero e la suocera 6) i fratelli e le sorelle germani o unilaterali, con precedenza dei germani sugli unilaterali.
Aggiungo che, per quanto riguarda il coniuge, l'obbligo alimentare perdura finché vi è il matrimonio (quindi anche in caso di separazione). In caso di divorzio esso viene a cessare, ma può essere sostituito dall'assegno divorzile.
A disposizione per chiarimenti
Cordiali saluti
Avv. Filippo De Luca